Verano Brianza (Monza) – Sono i cowboy della Brianza, cresciuti col mito del West, e con la pistola in mano vanno in cerca di bersagli, a caccia di trofei. Ricalcano le impronte della leggenda le Canne Tonanti, gruppo di appassionati tiratori che dal territorio milanese-brianzolo (ma non solo) si ritrovano il giovedì a puntare i loro mirini sulle silhouette di metallo del campo di tiro Traversera, a Verano Brianza. Qualcosa di più di un semplice tirassegno: la riproposizione delle atmosfere del vecchio West, tra il polveroso terreno della cava brianzola, il look da pistoleri e le armi, revolver o fucili, che ricalcano i modelli usati un secolo e mezzo fa nelle praterie americane. Ogni anno organizzano gare nazionali e alcuni di loro partecipano, con successo, a gare internazionali. Tutti abilitati all’uso delle armi da fuoco, la maggior parte di loro possiede il porto d’armi in quanto detentore o collezionista.
L’amore per l’attività agonistica si concilia a quello per la cultura del West. “Siamo cresciuti con i film western americani – commenta il presidente di Canne Tonanti Angelo Meriggi, alias “El Grinta” (chiaro riferimento al celebre personaggio interpretato da John Wayne) –, tanto che tutto in noi è un richiamo a quell’immaginario. Dall’abbigliamento, rigorosamente con stivali, speroni, cappello e fondine, alle armi, ai nostri soprannomi, financo alle abitudini che abbiamo quando facciamo le gare”. “Alla fine di ogni competizione – prosegue –, gambe sotto al tavolo per una bella porzione di fagioli e salsiccia, come nei banchetti da saloon”.
Tutto è nato dalla passione di un gruppo di tiratori del Cral della Bnl di Milano negli anni ’80. Cinque amici che per gioco iniziarono ad andare a gare di tiro nei poligoni Uits (Unione italiana tiro a segno) vestiti da cowboy e con armi d’antan, attirando l’attenzione degli altri tiratori. Qualcosa di insolito, che diede il là a una rapida ascesa del numero di iscritti, e a una prima gara ufficiale organizzata nel 1987 a Codogno. Al primo presidente, Nello Ciampitti, alias McNelly, è dedicato un trofeo col suo nome: un cavallino d’argento che ogni anno passa da iscritto a iscritto, su estrazione a sorte. Gli altri, di premi, si vincono invece solo con gare ufficiali, valutate da giurie di 4 giudici. “Ne organizziamo 9 ogni anno, di cui 7 a Verano, una a Forte Canarbino vicino alla Spezia e una a Pozzaglio ed Uniti, in provincia di Cremona – spiega Meriggi –, tutte secondo la disciplina della Sass (Single action shooting society) americana, ovvero il tiro sportivo dinamico tipico dei cowboy. In passato facevamo tiro mirato nei poligoni, dal 2010, trovando base a Verano, siamo passati al dinamico”.
“Siamo l’unico club d’Italia iscritto alla Sass – prosegue il presidente – con una cinquantina di iscritti anche da Piemonte, Veneto, Liguria. Tra questi 4 donne molto brave, fatichiamo un po’ a trovare giovani”. A carburare la passione, la voglia di vincere. “Ho 77 anni: l’anno scorso ho vinto il campionato europeo in Germania nella categoria senior - ricorda -. In passato ho vinto altri europei in Francia, e come me anche altri tiratori. Più difficile è vincere in America, quest’anno ci proverò in New Mexico”. “Quello che facciamo è avvincente - conclude con un velo d’emozione -, ma dico sempre che è necessaria responsabilità. La nostra prima parola d’ordine è sicurezza: bisogna sempre controllare che le armi siano scariche, e rispettare rigorosamente le leggi per la loro conservazione”.