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Monza, 2 giugno 2016 - Venivano valutate 40,70 euro l’una nel momento di «massimo splendore». Ora valgono fra i 10 e i 50 centesimi. Sono le azioni di Veneto Banca precipitate dopo la bufera che ha coinvolto l’Istituto di credito. Un deprezzamento che fa male anche a numerosi azionisti brianzoli. Nella provincia di Monza tanti risparmiatori hanno visto andare in fumo oltre 30 milioni di euro (in base al calcolo effettuato prendendo come valorela differenza fra il valore massimo di 40,70 euro raggiunto dalle azioni e quello minimo attuale 10 centesimi).
Nei 5 miliardi di euro totali «persi» da tutti gli azionisti a rimetterci di più sono stati i risparmiatori veneti che hanno visto volatilizzarsi 2,8 miliardi. Ma anche tanti brianzoli (più o meno facoltosi) piangono i loro risparmi. A pagare il dazio più pesante i risparmiatori monzesi dove gli azionisti hanno visto andare in fumo 7.051.558 euro. Meglio è andata (ma qui bisogna tener conto anche delle dimensioni dei Comuni e della probabilità che in quelli più grandi ci siano, naturalmente, più azionisti) Misinto e Ceriano Laghetto dove non abita nessun azionista di Veneto Banca, mentre a Correzzana, sono andati in fumo 693 euro.
Ai primi posti ci sono i 6.719.835 euro di Nova Milanese, i 3.465.053 di Barlassina, 3.231.228 di Vimercate, 1.770.495 di Cesano Maderno, 1.601.105 di Besana Brianza, 1.558.766 di Carate, 1.426.936 di Triuggio, 1.387.043 di Seregno, 1.216.628 di Lissone, 1.017728 di Seveso. In tutti gli altri comuni le «perdite» complessive degli azionisti residenti sono sotto il milione di euro.
Tanti i nomi illustri di personaggi coinvolti dal crollo del valore delle azioni di Veneto Banca. Fra questi c’è il più famoso abitante di Arcore, Silvio Berlusconi. Si calcola che le sue 29.700 azioni valevano oltre 1,1 milioni di euro nel momento di maggior «splendore» e oggi valgono 2.970 euro.