
Il sindacato chiede chiarezza sui numeri e sul futuro dello stabilimento di Agrate
"La nostra traduzione del piano industriale di St viene confermata dal governo. Adesso, anche il ministro Adolfo Urso dice che gli esuberi in Italia sono circa mille". Sale la preoccupazione in Fiom Brianza dopo le dichiarazioni del titolare del Mimit a distanza di poche ore dal tavolo a Roma con l’azienda dei semiconduttori in crisi. Il punto è il più delicato di tutta la vertenza: il personale.
"Ci risultano anche movimenti di macchinari interni, trasferimenti in corso, senza nessun confronto sindacale – dice il segretario Pietro Occhiuto –. Sarebbe grave, se riorganizzassero la produzione senza dirci niente". Venerdì la visita di Elly Schlein ai cancelli di Agrate ha rilanciato la questione occupazione. "Qui, si difendono i posti di lavori e il futuro", ha detto la segretaria Pd facendo propri i timori dei metalmeccanici.
Da giorni i sindacati denunciano "la possibilità che a pagare il prezzo della riorganizzazione sia solo lo stabilimento brianzolo" e "la paura aumenta di ora in ora – conferma Occhiuto –. Parliamo della più importante fabbrica italiana dei chip".
Nata da un’intuizione di Adriano Olivetti per rendere il Paese indipendente in un settore sempre più strategico, "oggi rischia di essere pesantemente ridimensionata: tutto inaccettabile per noi – ancora il segretario –. Come il fatto che al tavolo al Ministero i manager non siano scesi nel dettaglio sui tagli nei singoli poli. Abbiamo sempre creduto che il futuro della microelettronica in Italia debba passare da una strategia industriale equa, solidale e inclusiva di tutti i territori. L’abbiamo detto prima dell’incontro a Roma e lo ripetiamo. Ma non vorremmo essere i soli a pensarla così".
Non basta la rassicurazione che "1,4 miliardi di investimenti dei 4 destinati all’Italia arriveranno ad Agrate, l’effetto degli accorpamenti annunciati corrisponde a una sforbiciata di più di mille addetti e temiamo che i cambiamenti di queste ore nei reparti vadano già in questa direzione. Dall’inizio della vertenza chiediamo chiarezza e oggi torniamo ribadirlo con ancora più forza".
Al prossimo appuntamento al Mimit, i manager dovrebbero fornire i dati sugli esuberi sito per sito "ma per quanto ci riguarda il quadro è già chiaro – conclude Occhiuto –. Se questo progetto industriale andasse avanti, i numeri sarebbero questi".