GABRIELE BASSANI
Cronaca

Da Cesarino ad Andrea Monti: "Il segreto? I rapporti umani"

Il sindaco del Comune che è stato culla della Lega punta sul senso di appartenenza dei suoi concittadini. Ma non nasconde i problemi di criminalità e droga e preme l’acceleratore sulla riqualificazione del centro.

Il sindaco del Comune che è stato culla della Lega punta sul senso di appartenenza dei suoi concittadini. Ma non nasconde i problemi di criminalità e droga e preme l’acceleratore sulla riqualificazione del centro.

Il sindaco del Comune che è stato culla della Lega punta sul senso di appartenenza dei suoi concittadini. Ma non nasconde i problemi di criminalità e droga e preme l’acceleratore sulla riqualificazione del centro.

Andrea Monti, 46 anni, è stato eletto sindaco di Lazzate nel 2023, confermando la maggioranza a trazione Lega che amministra il Comune in maniera continuativa fin dal 1993: è figlio dell’indimenticato sindaco e senatore Cesarino Monti, scomparso prematuramente nel 2012. Ereditando la passione politica del padre, militante fin da giovanissimo, è entrato in consiglio comunale all’età di 19 anni. Ha ricoperto poi anche le cariche di consigliere e assessore provinciale e di consigliere regionale, prima di candidarsi alla guida del Comune in cui vive da sempre.

Cosa le piace di più di Lazzate? "La sua dimensione. Siamo abbastanza grandi per non soffrire di solitudine, ma anche abbastanza piccoli da poter vivere in un contesto ancora fatto di tanti rapporti umani. Qui si sente molto un senso di appartenenza che, si badi bene, non è solo di chi, come me, vive qui da sempre e qui è cresciuto, ma che ritrovo anche nei tanti che da fuori ha scelto di venire a vivere a Lazzate".

C’è qualcosa che le piace di meno? I problemi con cui si deve confrontare? "Purtroppo anche a Lazzate si trovano le difficoltà che emergono in tanti comuni della nostra zona e di tutto il Paese, a cominciare dai fenomeni di microcriminalità e di spaccio di stupefacenti, che creano disagio e apprensione nei residenti. Purtroppo su questi problemi i comuni hanno pochissimo margine di intervento, stiamo pagando anni di errori nella gestione dell’immigrazione da parte dello Stato. Quello che possiamo fare è insistere nel chiedere maggiore presenza delle forze dell’ordine, come ho fatto anche recentemente".

Cosa farebbe domani mattina per Lazzate se avesse a disposizione la bacchetta magica? "Porterei a compimento subito il progetto Lazzate 2030 che prevede una importante riqualificazione urbanistica del centro e poi anche delle periferie, per rendere il paese ancora più vivibile, in grado di far coesistere la mobilità dolce di ciclisti e pedoni con la necessità del traffico".

C’è un luogo del cuore al quale si sente particolarmente affezionato? "Sicuramente la piazza (piazza Giovanni XXIII, ndr). Ogni volta che ci passo penso al sogno di mio padre e alla sua capacità di portarlo a compimento nella trasformazione del centro storico. Ripenso all’impegno che ci ha messo e a quanto sia stato bello riuscire a raggiungere questo ambizioso obiettivo".

Quanto sono importanti per Lazzate le associazioni che operano sul territorio? "Le nostre associazioni hanno avuto e hanno un ruolo fondamentale nel rendere Lazzate un posto speciale. Per questo l’Amministrazione comunale fa il possibile per sostenerle e agevolare le loro attività. Dai bandi per i contributi economici alle concessioni spazi e strutture a costi irrisori, cerchiamo di facilitare i loro incontri e le loro iniziative. Anche grazie a queste si contribuisce a tenere vivo il senso di appartenenza alla comunità. Le feste che si organizzano nel corso dell’anno fanno certamente da catalizzatore dell’attaccamento al paese e sono anche occasione di vetrina per le associazioni e occasioni per incontrare anche nuovi soci".

Ga.Bass.