MONICA GUZZI
Cronaca

Da Monza a Roma per salvare Ilaria. Il padre: "Tiriamola fuori dal pozzo"

Roberto Salis al corteo dell’Anpi nella Capitale con un appello: che sia il suo ultimo anniversario in carcere

Da Monza a Roma per salvare Ilaria. Il padre: "Tiriamola fuori dal pozzo"

Da Monza, la sua città, fino a Budapest, passando per Roma. Il nome di Ilaria Salis è risuonato più volte in questo 25 aprile. Fin dalla mattinata, il primo appello per la maestra monzese detenuta in Ungheria è stato lanciato proprio dal padre Roberto, in prima fila a Roma al corteo dell’Anpi.

"Sono qui per Ilaria, mia figlia è antifascista e questa è casa sua – ha detto –. Sono qui a rappresentarla fintanto che non può venire con le sue gambe. Ilaria ha già fatto un 25 aprile in carcere, quello del 2023, però non abbiamo voluto rendere nota la sua situazione per una serie di motivi. Questo è il primo 25 aprile che si può fare e deve essere l’ultimo con lei in carcere".

Slogan di solidarietà e applausi dal corteo al grido di "Ilaria libera" anche quando Salis ha preso la parola, leggendo la lettera scritta apposta dalla figlia.

"Sono orgogliosa che nel mio paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane – ha scritto la maestra monzese –. Dalla mia cella ardentemente desidero che il mio paese si mostri tutti i giorni all’altezza della propria storia, che oggi come in passato voglia opporsi all’ingiustizia nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della storia. Buon 25 aprile".

"Ilaria era a Budapest per una contromanifestazione nella giornata dell’onore, una giornata in cui i nazisti di Germania, Ungheria, Polonia e altre nazioni si trovano a Budapest per rievocare un gesto eroico nazista – ha ricordato il padre Roberto –. Sono manifestazioni che sarebbero assolutamente proibite. In Ungheria non solo non sono contestate, ma sono addirittura finanziate dal governo ungherese con i fondi europei". E ancora: "È stata arrestata il giorno dopo i fatti di cui è accusata e per sette mesi non ha potuto parlare con nessuno. Dall’11 febbraio l’ho risentita il 7 settembre. Volevano ottenere da lei una confessione". Citando Leonardo Sciascia, papà Salis ha aggiunto: "Se si guarda il pozzo dall’alto, si vede il sole e la luna. Se si vuole vedere la verità bisogna andare in fondo al pozzo. Ilaria aveva già ben chiaro qual è la verità, molto meglio di me e di molte persone e sicuramente enormemente meglio dei nazisti che la stanno carcerando in questo modo. Adesso nel pozzo c’è stata abbastanza e bisogna tirarla fuori".

Ilaria Salis intanto, candidata alle europee, ha incontrato Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, che le ha fatto visita a Budapest. "Un incontro intenso di 45 minuti, Ilaria era emozionata e molto desiderosa di sapere – ha riassunto Zanella –. È molto proiettata in avanti. Sedute una di fronte all’altra, abbiamo avuto un colloquio sereno e concitato, dovevamo dirci tante cose in un tempo limitato, il suo sguardo è fiducioso, curioso, consapevole della responsabilità che si assume accogliendo la candidatura con Avs. Abbiamo discusso del nostro programma elettorale che condivide pienamente, naturalmente è molto interessata ai temi della formazione, dell’istruzione e dei beni collettivi. Ilaria ha lo sguardo dolce e fiducioso di una giovane donna affamata di futuro, sono contenta di averla potuta conoscere e del sostegno alla sua candidatura".

Ilaria Salis è stata protagonista anche dell’evento serale allo Spazio Rosmini di Monza, intitolato “R-Esistere non desistere. Storie di militanza e musica“, all’interno del progetto “Wanna Be San Rocco“ di Arci Scuotivento in collaborazione con “Un ponte per“ e Anpi Monza. In programma una raccolta di messaggi scritti da destinare all’attivista rinchiusa in Ungheria, che Anpi si impegna a consegnarle appena sarà possibile.