Dal Vajont a Seveso, dai disastri rinasce una comunità più forte. È l’insegnamento che lega due terre martoriate, con l’paiuto della psicologia post catastrofe. Appuntamento giovedì alle 20.45 al centro visite del Bosco delle Querce.
Il tema: “Storie di riparazioni di territori e comunità. Insegnamenti dal Vajont per una città forte con Sergio Astori e Ilaria Parrotta“. Un appuntamento da non mancare. Sergio Astori, medico psichiatra e psicoterapeuta, è professore a contratto di Psicofarmacologia presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano. Si interessa da anni di psicologa dell’emergenza e del trauma post catastrofe. Ilaria Parrotta, psicologa clinica, è specialista in psicoterapia psicoanalitica con specializzazione in salute, relazioni familiari e interventi di comunità. Nel 2017, in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia, ha pubblicato Un progetto a più voci sul caso Vajont: “Riabilitare i legami comunitari a 50 anni dalla catastrofe“.
L’incontro è stato ideato dall’Associazione FARE, da Legambiente e da Natur& Onlus Seveso. "Si parlerà del tema della riparazione sociale e ambientale – spiegano gli ambientalisti –. Questo è il primo passo di un percorso che si svilupperà nei prossimi mesi, idealmente nel biennio chi ci accompagnerà a ricordare i 50 anni del disastro ambientale della diossina (10 luglio 1976) –. Astori, la collega Ilaria Parrotta e tutti gli enti e le associazioni coinvolte tengono molto a questo incontro.
Spiega Sergio Astori, pubblicizzando l’evento: "Nella Bibbia è scritto che un giorno si canterà un canto: “Abbiamo una città forte“, perché finalmente saranno riacquisite pace e fiducia. Ci lasceremo ispirare da un desiderio così profondo, quello di aspirare a un rovesciamento del pensiero secondo ciò che è stato, dando credito, invece, fin da oggi, perché ciò che è stato è una lezione per il futuro".
L’appuntamento successivo il 1° febbraio dalle 9.30 alle 12.30 sul tema “Verso il parco fluviale e territoriale del Seveso: acque, territorio e governance“.