ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Dalla Brianza al resto del mondo: "Liberiamo la nostra anima folk"

Roberto Gallenda e i suoi Damatrà portano i brani della tradizione al circolo Arci di Nova Milanese: "È così che scopriamo l’identità dei popoli. Chiudiamo l’anno con un repertorio che farà ballare tutti".

Il fondatore Roberto Gallenda con il chitarrista Alex Barè. Con loro anche Damiano Valloggia, Marco Digiacomo e Brando Bortolami

Il fondatore Roberto Gallenda con il chitarrista Alex Barè. Con loro anche Damiano Valloggia, Marco Digiacomo e Brando Bortolami

Fanno una musica potente, sofisticata, dall’anima brianzola ma che guarda al mondo. E si apprestano per l’ultimo dell’anno a fare ballare Nova Milanese a ritmi di folk. Loro sono i Damatrà, realtà musicale nata nel 2005 dall’intuizione di un musicista besanese che amando la musica tradizionale della sua Brianza, ma anche di ogni altra parte d’Italia e d’Europa, pensò di unire in una band musicisti folk eclettici come lui. Roberto Gallenda e i suoi quattro compagni di viaggio propongono un repertorio di danze popolari provenienti da tutta l’Europa, come il circolo circassiano, la chapelloise, la pizzica, il valzer, le mazurke, la bourrée, la polka, la scottish, rivisitate con contaminazioni di sonorità moderne e pronte dalle 17.45 del 31 dicembre ad approdare alla serata di fine anno del circolo Arci di Nova Milanese. A queste musiche aggiungono composizioni proprie, cucite sempre sugli schemi dei balli popolari.

"Il termine Damatrà significa “dammi retta“ in dialetto brianzolo – spiega il frontman –, ma esprime anche un gioco di parole: “Dama delle tradizioni“. Nella nostra musica melodie e ritmi tradizionali s’incontrano con influenze più moderne, per dare vita a note piene di energia e sempre al servizio della danza. Il ballo è importante quanto la musica e per richiamare anche un pubblico giovane abbiamo aggiunto agli strumenti della tradizione linee sonore di basso e batteria, dai toni più rock". "Io come musicista ho cominciato a suonare danze tradizionali popolari nel 2000 – spiega il leader del gruppo –, non solo lombarde ma di tutta Italia e d’Europa. Amo molto ad esempio la pizzica salentina o le danze bretoni. La musica tradizionale ha un valore straordinario perché è la chiave per scoprire l’identità di un popolo. Musica, danza e dialetto sono un tutt’uno, l’espressione diretta delle usanze del passato". Da besanese doc - il negozio di barbieria vicino alla stazione del padre Bruno prima e del fratello Massimo dopo è una delle attività più storiche di Besana -, Gallenda ci tiene a far uscire l’anima popolare della sua Brianza. "Dobbiamo prendere esempio da terre come il Salento che valorizzano molto le loro tradizioni e le danze popolari – osserva –. Noi cerchiamo di farlo partecipando a tante sagre di paese e organizzando eventi come la rassegna folk a Brugherio, dove a giugno è sempre una sei giorni di festa di musicale".

Il gruppo è formato da musicisti di livello, noti nel mondo del folk europeo. Gallenda è alla voce e suona l’organetto diatonico, il violino e i tamburi a cornice. Alla chitarra acustica c’è Alex Barè e alla batteria Damiano Valloggia, entrambi novaresi; al flauto traverso e al flauto dolce (ma anche ad ottavino, cornamusa, zampogna e ocarina) il polistrumentista Marco Digiacomo, pugliese d’origine e lombardo d’adozione; mentre il clarinetto è affidato al comasco Brando Bortolami. Per info e prenotazioni sulla serata di Nova si può contattare il numero Whatsapp 3517540250.