REDAZIONE MONZA BRIANZA

Dalla parte della salute al femminile “Qui Donna SiCura” si rinnova

Non solo tumori alla mammella. L’associazione d’ora in avanti. si occuperà con nuovi medici. di tutte le malattie oncologiche

Cambio della guardia ai vertici dell’associazione “Qui Donna SiCura”, nel decimo anno dalla fondazione, ieri allo Sporting club di Monza. L’associazione con sede al San Gerardo si è occupata finora di tumori alla mammella e ora amplia il raggio d’azione a tutte le malattie oncologiche della donna. Ieri ha presentato i nuovi vertici e il nuovo comitato tecnico scientifico. Mariuccia Corbetta passa il testimone a Serenella Corbetta. "Dal 1980 lotto contro il cancro - ha detto la signora Mariuccia - il prossimo anno compirò 80 anni e festeggerò compleanno, ma soprattutto la mia lotta contro il cancro". La fondatrice e anima dell’associazione rimarrà presente nel ruolo di ricerca sponsor. Il dottor Riccardo Giovanazzi, responsabile del centro di diagnosi e cura del carcinoma mammario dell’azienda ospedaliera monzese, lascia il ruolo di presidente del comitato scientifico a Marina Cazzaniga, docente di oncologia dell’università Bicocca. "Dieci anni fa - ricorda Giovanazzi - sembrava impossibile l’idea di creare un centro di diagnosi e cura specializzato nel carcinoma mammario. Poi l’associazione ci ha stimolato. La cura dei tumori solidi è una parte importante dell’oncologia moderna". Guida scientifica tutta al femminile. La professoressa Cazzaniga ha coinvolto la presidente della facoltà di Mediccina dell’università Bicocca, Grazia Valsecchi, l’oncologa Stefania Canova che si occupa dei tumori dell’apparato ginecologico e Francesca Gallina, psicologa che aiuterà la paziente ad accogliere i propri cambiamenti e i medici ad ascoltare e gestire i risvolti emotivi legati alla comunicazione di diagnosi. "Quando sono diventata preside della facoltà di medicina nel 2012 - ricorda la professoressa Valsecchi - non c’erano docenti di oncologia. Noi abbiamo investito in questa disciplina con due docenti e speriamo di aprire una scuola di specialità autonoma. La nostra è una facoltà mediopiccola, con 160 tra docenti e ricercatori. Possiamo investire in 5 o 6 professori all’anno. Aver investito in due oncologi, permette il connubio tra ricerca e pratica, per accrescere competenze e cure".

Cristina Bertolini