Nel 2025, per la nuova edizione del Milano Monza Motor Show le monoposto senza pilota della Indy Autonomous Challenge si sfideranno ancora. Non soltanto sul tempo al giro, ma anche in un Gp “vero“. Tutto grazie alla ricerca spinta su tecnologia e intelligenza artificiale. Più auto in gara, contemporaneamente. Che poi - con le dovute proporzioni - è l’orizzonte sulle strade delle città. Tanto che lo stesso Sergio Savaresi, alla guida di PoliMove del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria al Politecnico di Milano, già prima dell’estate aveva confermato che "proseguiamo il filone delle alte velocità, ma ci stiamo trasferendo alla guida su strada. Insomma – l’anticipazione – non andremo più solamente a 300 all’ora, ma a 30 chilometri orari". L’obiettivo è provare a sviluppare la tecnologia in grado di movimentare, a bassa velocità, dei piccoli veicoli, utilitarie, per facilitare l’introduzione del car sharing. Ancora oggi l’anello debole è portare il veicolo dal cliente, portarlo via una volta che la corsa è finita e, nel caso di auto elettriche, portarle a un punto di ricarica.
La sperimentazione sarà fatta con un supervisore a bordo di 500 elettriche e partirà in una grande città (Milano), una città di medie dimensioni e in un borgo di 5-6mila abitanti sprovvisto di servizi di trasporto pubblico. Monza - che con i suoi 120mila abitanti è classificata come città di medie dimensioni - è una delle candidate. E la sperimentazione dovrebbe avvenire proprio durante la prossima edizione del Motor Show. Con l’ambizione concreta di far diventare l’autodromo di Monza una base operativa del PoliMove. Perché "l’auto autonoma – parole di Savaresi – non va interpretata come un gadget per il guidatore, la rivoluzione è cambiare il modello di mobilità per arrivare alla vera sostenibilità".
M.Galv.