MARCO GALVANI
Cronaca

Dalla pista alla strada. Monoposto e taxi robot: "Qui corriamo nel futuro"

Anche la città della F1 ospiterà la sperimentazione di auto a guida autonoma del Politecnico "Vogliamo creare un hub internazionale di ricerca spinta per una mobilità sostenibile".

Dalla pista alla strada. Monoposto e taxi robot: "Qui corriamo nel futuro"

Dalla pista alla strada. Monoposto e taxi robot: "Qui corriamo nel futuro"

L’anno scorso la Indy Autonomous Challenge ha messo in pista cinque team universitari da vari Paesi del mondo. Monoposto senza pilota. A guida autonoma. Concentrato di tecnologia e intelligenza artificiale frutto della ricerca spinta. Quattro giri cronometrati per far segnare il miglior tempo: con 2 minuti e 5 secondi (e una velocità di punta di 270 chilometri orari) la Dallara AV-21 del PoliMOVE del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, guidato da Sergio Savaresi, ha messo tutti in fila. Nel 2025, in occasione della quarta edizione del Milano Monza Motor Show (già segnato in calendario dal 27 al 29 giugno), l’asticella della sfida si alzerà. In pista si correrà un vero Gran premio. Più auto in gara, contemporaneamente. Che poi - con le dovute proporzioni - è l’orizzonte sulle strade delle città. "Proseguiamo il filone delle alte velocità, ma ci stiamo trasferendo sulla guida su strada – anticipa Savaresi –. Insomma, non andremo più solamente a 300 all’ora, ma a 30 chilometri orari. In autunno metteremo a terra dei progetti veri su strada pubblica, molto complessi. Obiettivo: provare a sviluppare la tecnologia in grado di movimentare, a bassa velocità, dei piccoli veicoli, utilitarie, per facilitare l’introduzione del car sharing. Ancora oggi l’anello debole è portare il veicolo dal cliente, portarlo via una volta che la corsa è finita e, nel caso di auto elettriche, portarle a un punto di ricarica". La sperimentazione sarà fatta con un supervisore a bordo di 500 elettriche e partirà in una grande città (Milano), una città di medie dimensioni e in un borgo di 5-6mila abitanti sprovvisto di servizi di trasporto pubblico.

Monza - che con i suoi 120mila abitanti è classificata come città di medie dimensioni - "è una delle candidate – assicura il professore del Politecnico –, ma pensiamo di lanciare la sperimentazione il prossimo anno, in occasione del Motor Show". Con l’ambizione concreta di far diventare l’autodromo di Monza una base operativa del PoliMove. "Stiamo avendo contatti con il tessuto economico e politico del territorio – aggiorna Savaresi –, Regione ci sta sostenendo per far diventare l’autodromo un hub internazionale di sviluppo di queste tecnologie che serviranno per cambiare il modello di mobilità: l’auto autonoma non va interpretata come un gadget per il guidatore, la vera rivoluzione è cambiare il modello di mobilità per arrivare alla vera sostenibilità". Che, sul fronte dei “carburanti“, "si concretizzerà facendo convivere più modelli di trazione, elettrico, ibrido e tradizionale", chiarisce Guido Guidesi, assessore regionale allo sviluppo economico. Da gennaio sarà alla guida dell’Alleanza regioni automotive, 36 territori che rappresentano il 30% del Pil europeo: "Lavoreremo per difendere la pluralità di trazione e la neutralità tecnologica, per difendere, in Lombardia, i 50mila posti di lavoro nella filiera della componentistica nell’automotive. Perché ad oggi il 30% delle aziende di quel settore non riuscirebbe a ricenvertirsi nel “solo elettrico“ e sarebbe destinata a chiudere".