di Sonia Ronconi
Grande impegno della Caritas Seveso che si sta facendo in quattro per aiutare 23 nuclei famigliari, per un totale di 78 ucraini.
I dati sono stati pubblicati sulla pagina Facebook delle Parrocchie di Seveso. Attraverso il monitoraggio Caritas sono stati accolti a Seveso 23 nuclei familiari, 78 profughi in tutto, di cui 55 femmine e 23 maschi.
Tanti i bambini: 5 di un anno; 4 da 2 a 3 anni; 8 da 4 a 6 anni; 12 dai 7 ai 12 anni; 10 dai 13 ai 20 anni; 28 dai 21 ai 40 e solo 11 dai 40 in poi.
"Attualmente come Caritas Seveso provvediamo alla consegna di generi alimentari e vestiario. Tutte le persone sono state segnalate e registrate dalla polizia locale per le incombenze istituzionali", sono gli ultimi dati registrati e raccolti da Caritas. Il referente Caritas Sevesino Giancarlo Alfonsetti spiega: "Queste persone e famiglie sono giunte a Seveso poiché avevano un appoggio o conoscevano qualcuno. Anche la parrocchia ha messo a disposizione degli appartamenti, e una famiglia ucraina è stata messa all’oratorio di San Pietro. In questa caso stiamo parlando di madre, padre e sei figli. I genitori e due figli vivevano a Seveso da due anni con un permesso di soggiorno sanitario, Regione Lombardia si è fatta carico di un intervento a una delle figlie all’ospedale di Monza. Gli altri quattro figli vivevano con i nonni in Ucraina, ma i genitori sono riusciti a portali qui". La Caritas con i suoi volontari si sta impegnando su diversi fronti, consegnando i vestiti, alimenti e tutto ciò che è necessario ai profughi. La situazione non è semplice , perché sono molte le persone che chiedono di essere aiutate e il venerdì pomeriggio si presentano alla sede Caritas. Il Centro d’Ascolto offre aiuto ai profughi predisponendo i moduli per potere essere registrati dalla Questura e dalle autorità locali, cercando di aiutarli in ogni modo.
Il Comune di Seveso ha messo sul piatto 20mila euro proprio per le necessità degli ospiti e nel prossimo futuro avranno tremila euro di buono spesa.
Altra novità è l’idea di Don Carlo Pirotta del progetto gioco-scuola che decolla lunedì prossimo grazie all’aiuto di una mediatrice e dei volontari. "Gli adulti- – spiega don Carlo – potranno utilizzare delle scuole di italiano per stranieri promosse da Caritas e Acli".