di Paolo Galliani
Tautologia pura: se una casa dice molto di chi la abita, la cucina di un locale rivela chi la firma. E allora è facile scoprire che dietro alle preparazioni del “Mamie” c’è una donna, una delle rare chef in una Brianza dove il gender gap nella ristorazione è perfino più sconfortante di quanto lo sia nel resto della penisola. Tant’è. Alla vigilia dell’8 Marzo è una bella parabola quella di Maria Rosaria Peluso che coccola i gourmet monzesi al 68 di via Boezio, assegnando ai suoi piatti un imprinting marcatamente pugliese ma anche i valori che il mondo femminile sa tutelare meglio: gusto, leggerezza, eleganza e minima manipolazione delle materie prime.
Insomma, uno dei posti elettivi dove celebrare la Festa delle donne (spesa media, senza vini: 60-70 euro), degustando ad esempio gli “gnocchi con guazzetto di scampi e taleggio ghiacciato”, la “sfoglia ripiena di calamaro e molluschi” e il dolce della pastry-chef Francesca Pellegrino, figlia di Maria Rosaria: una sfera gialla che rivisita la torta mimosa con Pan di Spagna, chantilly, ananas e agrumi. Esplorazione comunque agevole, perché se l’8 Marzo non maschera il ritardo sulla parità di genere, è comunque l’occasione per tenere viva la riflessione attraverso la convivialità. E la buona tavola. Quella, simpatica, proposta al Piscinin a Seregno (40-45 euro) ma anche quella accattivante della Locanda dell’Erba Matta di Renate (35-40 euro) dove Carla Gober e i fratelli Alessandro e Stefano sono pronti a intrigare la serata di mercoledì con un goloso “risotto di zucca e formaggio strachitunt con miele allo zafferano e noci”. Nel best of della Brianza ci sta benissimo il Madre Terra dei fratelli Milo a Cesano Maderno (nelle due foto sotto) che per l’8 Marzo hanno studiato un menù in rosa da 35 euro. Speciale anche l’esperienza culinaria italo-nipponica al Mu Fish di Nova Milanese dove Jun Giovannini ha preparato il salmone in carpione, in versione ovviamente asiatica. Ed è ammirevole la cucina non modaiola di Samuel Pollina all’Osteria della Buona Condotta di Ornago, con il giovane chef che ha tenuto conto dei consigli della fidanzata Sara ed è pronto a sedurre ospiti e accompagnatori con il “Raviolo nero di seppia ripieno di gamberi, cumino e patate” e il “maialino dolciastro e piccante con cime di rapa di Tropea, peperoncino e acciughe”. E se è vero che anche il mondo delle pizze fa ormai parte della cucina d’autore, tra le opzioni possibili c’è la serata al locale di Muggiò dal nome ispirativo: Amale, invito probabilmente rivolto alle pizze ma anche alle donne, da festeggiare con l’iconica “Verso Nord”, a base di crema di zafferano, salsiccia dolce, funghi pioppini, burratina e polvere di liquirizia.
Ovviamente, c’è anche l’arte bianca a celebrare l’8 Marzo. E per i monzesi, niente di meglio de “Il Dolce Cortile”, graziosa pasticceria di via Italia dove Elena, Roberto e Alessia Carzaniga faranno gli onori di casa con la loro Torta alla Mimosa ricca di chantilly e frutti di bosco. Proprio come la Vecchia Brianza di Sovico che onorerà l’appuntamento con i suoi dragèes al limone “Mimosine” e le deliziose “scarpe con tacco al latte e fondente” firmate da Andrea De Palma. Altro cammeo, le miscele speciali di Lorena Mariani al Profumo di Tè di Seregno: tra le altre, la “Scent of a woman”, tè bianco con ananas, papaya, fragola e fiorellini dell’immortalità dal colore giallognolo. E in cerca di una proposta illuminante viene in soccorso il “Festina Lente” di Simona De Simone a Seregno, bistrot letterario che aggrega le persone interessate a leggere e a confrontarsi su temi colti. Sono le donne a dominare tra i frequentatori. E, c’è da giurarci, succederà anche mercoledì alle 20, avvio di un’inedita “Supper Women Book Club” che debutterà con le scrittrici Giulia Cuter e Giulia Perona e con un accompagnamento gourmet (25 euro) a base di gelato con zafferano, giardino zen, lasagnetta con crema di pecorino e torta mimosa. Un autentico punto esclamativo.