BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Dalle lavatrici al polo dei ricambi: "Vietato abbassare la guardia"

L’impegno del sindacato a vigilare perché il progetto di trasformazione di Haier non diventi un flop

L’impegno del sindacato a vigilare perché il progetto di trasformazione di Haier non diventi un flop

L’impegno del sindacato a vigilare perché il progetto di trasformazione di Haier non diventi un flop

"La riconversione è un fatto positivo, ma vigileremo perché ogni impegno preso dall’azienda si traduca in azioni concrete". Così Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza e Francesca Melagrana della Fim-Cisl il giorno dopo il piano di Haier per dare un futuro a Brugherio. Niente più lavatrici per Candy, ma ricambi per tutta Europa e kit di rigenerazione di elettrodomestici.

Uno scenario che riporta alla mente la storia di un’altra conversione: "Knorr-Bremse ad Arcore – ricorda Occhiuto –. Lì, le cose hanno funzionato. Facevano freni per l’automotive, dopo la grande crisi sono diventati anche loro centro ricambi. Il sito è rimasto e le ricadute sul personale sono state positive".

Un modello che le sigle sperano possa essere replicato nel polo delle lavabiancheria. Ci credono i lavoratori, che mercoledì hanno approvato all’unanimità l’accordo raggiunto con gli asiatici. "È solo grazie alla loro mobilitazione, che siamo riusciti a scongiurare la chiusura del sito brianzolo e a ottenere un progetto che garantisce continuità produttiva e occupazionale – sottolinea il segretario –. La nostra priorità resta la difesa del lavoro. Diventare Service Hub è un cambiamento importante per lo stabilimento che sarà punto di riferimento europeo del gruppo per le nuove attività. Ma restano ancora molte incognite, a partire dalle reali garanzie sul numero di dipendenti, sulla formazione e sulla trasparenza degli investimenti".

Il piano impiegherà 110 dei 160 operai in servizio dopo l’ultima sforbiciata "ma servono certezze su come saranno distribuiti questi posti e su quale sarà il futuro delle persone coinvolte".

La transizione verso la logistica richiede percorsi di preparazione adeguati, che devono essere programmati e finanziati con il supporto delle istituzioni". Guardia alta anche sull’esborso annunciato "tra 6 e 9 milioni di euro: ci assicureremo che venga davvero destinato al rilancio del sito e non a operazioni di mera ristrutturazione aziendale". Il primo step su cui i metalmeccanici terranno gli occhi puntati "sarà la dismissione delle aree che non rientrano nella riconversione". Obiettivo di Fim e Fiom "è avere la certezza che il piano non si trasformi in un taglio mascherato di personale, ma sia davvero un’opportunità per lavoratori e territorio". Se Knorr-Bremse è un esempio positivo, non si può dimenticare la fine di Ibm-Celestica a Vimercate e la mancata rinascita Bartolini finita in bancarotta con 800 persone a spasso e un patrimonio industriale consolidato in decenni di successi, andato in fumo.