Desio (Monza) – Non solo il pronto soccorso, anche il reparto di psichiatria è sensibile alle aggressioni che vedono il personale sanitario nel mirino. A Desio tre dipendenti sono stati costretti a fare il tragitto dal reparto al pronto soccorso della struttura per essere medicati. Dopo essere stati colpiti, anche con testate, da pazienti fuori di sé.
È la denuncia che arriva da Massimo Coppia, segretario generale della Uil Fpl del Lario e Brianza, che ha scritto al direttore generale di Asst Brianza Carlo Tersalvi per esprimere "la più totale vicinanza e solidarietà al personale coinvolto nelle violente aggressioni, avvenute a distanza di pochi giorni all’SPDC di Desio, culminate il 21 giugno con l’accesso di tre colleghi in pronto soccorso per i colpi subiti – scrive –. Ci domandiamo se tali ricoveri siano appropriati o se vi sa stata una gestione inadeguata dei pazienti. Purtroppo, episodi di questo genere sono sempre più frequenti nel settore sanitario, mettendo a rischio l’incolumità fisica dei lavoratori e compromettendo la qualità dell’erogazione dei servizi aziendali".
L’ultimo episodio, quello di venerdì, ha fatto arrivare i carabinieri, che hanno fermato il soggetto fuori di sé, lo hanno identificato e poi allontanato dall’ospedale. Da qui, la richiesta del sindacato di intervenire in maniera decisa: "Come organizzazione sindacale da sempre in prima linea nella lotta per la sicurezza nei luoghi di lavoro, chiediamo con urgenza l’attivazione di un tavolo sulla sicurezza aziendale che coinvolga la direzione generale, i responsabili dei lavoratori e le organizzazioni sindacali, al fine di affrontare e risolvere questi esecrabili atti ai danni dei colleghi".
Un problema noto, sul quale nei mesi scorsi si è mossa anche la Prefettura, promuovendo un protocollo per la sicurezza che preveda ad esempio un collegamento telefonico diretto ‘punto a punto’ con la sala operativa del 112 per consentire una gestione prioritaria delle richieste di intervento in caso di episodi di aggressione o danneggiamento negli ospedali.
"Stiamo iniziando a raccogliere le segnalazioni – dice Coppia –. A quanto pare la Psichiatria di Desio ha dei problemi e ci chiediamo se i ricoveri siano tutti proprio o ce ne siano di impropri. C’è una lista d’attesa e c’è il rischio di trovarsi di fronte ad autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi". Le denunce sarebbero solo la punta di un iceberg: "Le aziende sanitarie devono fare protocolli per tutelare al meglio i dipendenti – conclude il sindacalista – anche dal punto di vista legale ed economico. Altrimenti si rischia che le mancate denunce, per paura, siano tante".