Desio, 25 gennaio 2025 – A ottant’anni, con problemi di Alzheimer, è stata lasciata in casa da sola e ha ingerito sapone liquido, che le ha provocato complicanze polmonari portandola alla morte.
Una vicenda, accaduta a Desio nel 2022, che ha portato i due figli della donna a dover rispondere di abbandono di persona incapace, un reato punito anche oltre agli 8 anni se ne deriva la morte della persona offesa e se a commetterlo è un suo familiare.
A processo
Il figlio dell’ottantenne, Stefano T., residente in Brianza, ha scelto di venire giudicato con il rito abbreviato, fissato a maggio davanti al gip del Tribunale di Monza, mentre sua sorella, Laura T., una 57enne residente in provincia di Trento, è stata chiamata al dibattimento davanti alla Corte di Assise di Monza.
Ieri si è tenuta la prima udienza davanti al collegio popolare presieduto dalla giudice Stefania Donadeo e con a latere la collega Giulia Marie Nahmias. A rappresentare la pubblica accusa in aula la pm della Procura di Monza Emanuela Gentilini.
Secondo la ricostruzione del fatto, l’ottantenne viveva con il coniuge, anche lui sofferente di problemi di demenza senile e i due figli avrebbero concordato di fare seguire i genitori, tenuti sotto la sorveglianza soprattutto del fratello residente in Brianza, da una badante che si presentava la mattina nell’abitazione degli anziani coniugi per provvedere alla loro igiene e alle loro più strette esigenze.
La badante
Ma la mattina dell’8 febbraio 2022 la badante sarebbe arrivata a casa trovando a letto l’ottantenne (in quel periodo il marito della donna era stato ricoverato in ospedale) che diceva di avere molta sete.
Le sue condizioni di salute sarebbero poi progressivamente precipitate, portandola al decesso. La donna era stata sottoposta ad autopsia, che aveva riscontrato come il decesso fosse stato causato dalle complicanze polmonari causate dall’ingestione di sapone liquido.
Era scattata l’accusa di abbandono di persona incapace, che era stata estesa, oltre che ai due figli dell’anziana deceduta, anche alla badante e all’assistente dei servizi sociali che avevano in carico la donna, ma per loro due è stata disposta l’archiviazione.
Il procedimento nei confronti dei due figli era invece arrivato davanti al giudice monocratico monzese, che invece aveva rilevato come il reato di abbandono di persona incapace sia di competenza della Corte di Assise.
Assente
Ieri l’imputata 57enne, difesa d’ufficio dall’avvocata Irene Nisi del foro di Monza, non si è presentata in aula avvisando di esserne impossibilitata perché deve assistere un familiare malato, ma secondo la Corte non ha fornito documentazione su questo impedimento, quindi il dibattimento è comunque proseguito.
Le parti hanno concordato di acquisire la perizia medico legale sulle cause del decesso dell’anziana, mentre la difesa dell’imputata ha chiesto di sentire i due nipoti dell’anziana, che risultano parti offese per la morte della nonna ma non si sono costituiti parti civili al processo.