
Un polverone ha suscitato l’assegnazione da parte del Comune di Desio della gestione di Villa Tittoni e del suo parco storico, per la stagione estiva, alla cooperativa Mondovisione di Cantù. Un connubio attivo da parecchi anni, che ha portato a kermesse di grande successo ma anche a valanghe di polemiche politiche, da parte di Comitati di cittadini e di alcuni gestori dei locali in città, che si vedono penalizzati dall’attività di intrattenimento, con tanto di somministrazione di "mangiare e bere", negli spazi del parco.
Anche quest’anno, nonostante le norme anti-Covid, la manifestazione è stata confermata, con le opportune modifiche negli spazi e nei numeri. Dopo il M5S, anche la Lega Nord non le manda a dire: "La decisione ci lascia alquanto perplessi – sostiene Andrea Villa -. In primis perché, come da sempre sosteniamo, non è il luogo adatto per organizzare questo genere di eventi. La Villa deve essere valorizzata in quanto bene storico-culturale di enorme valore e non quale luogo di ritrovo e di svago. La nostra proposta è quella di rilanciare il turismo cittadino, sponsorizzando Villa Tittoni in qualità di patrimonio architettonico e culturale brianzolo". Lo svago dei giovani, secondo il Carroccio, deve essere traslocato altrove: "Riteniamo prioritario realizzare il centro feste, luogo adatto ad ospitare questo genere di eventi in sicurezza, comodità e tutela del vicinato – prosegue la Lega, riferendosi all’area dietro il PalaDesio -. Restiamo inoltre stupiti dal fatto che l’amministrazione abbia proceduto nell’aggiudicazione del bando di gara affidando i servizi del Parco alla cooperativa Mondovisione. In seguito a quanto accaduto negli ultimi mesi, crediamo che sarebbe stato decisamente più opportuno rivedere il bando di gara, poiché è evidente che le richieste dell’amministrazione siano per forza di cose mutate".
Da qui, le perplessità, che tutti i gruppi politici di minoranza stanno manifestando: "Ci chiediamo se l’aggiudicazione della procedura ad evidenza pubblica sia conforme ai principi di concorrenza e di economicità o se, viceversa, l’amministrazione sia stata troppo frettolosa – sottolineano i Lumbard -. Una cosa è certa. Questa volta non si è perso tempo e la soluzione si è trovata in tempi velocissimi e, naturalmente, a carico dei desiani. Chi ha pagato la parcella dello studio legale che ha rilasciato il parere? Vi lasciamo indovinare...". Duemila euro per un avvocato, incaricato dal Comune, che ha dato il via libera alla assegnazione del Bando alla Cooperativa.