STEFANIA TOTARO
Cronaca

Desio, scandalo corruzione Gelsia: primi interrogatori

Sentiti l’amministratore de legato e un intermediario di una società pugliese. Spunta un’intercettazione fra un imprenditore e l’ex presidente della società

Gelsia si occupa anche della nettezza urbana

Desio (Monza), 20 maggio 2021 -  Partono gli interrogatori di garanzia per i 5 indagati finiti agli arresti domiciliari nell’inchiesta sulla presunta corruzione ai danni di Gelsia Ambiente. Ieri la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Silvia Pansini, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare chiesta dai pm Salvatore Bellomo e Michela Versini, ha iniziato a sentire (con collegamento da remoto a causa dell’emergenza Covid-19) i primi accusati a vario titolo, oltre che di corruzione, anche di turbativa d’asta, truffa aggravata, false fatturazioni e autoriciclaggio di denaro.

Davanti alla giudice ieri è stata la volta dei due indagati di Barletta, Cosimo Damiano Sfrecola, amministratore della società pugliese che faceva capo all’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata nel 2017 un appalto da oltre 2 milioni di euro sulla raccolta dei rifiuti in Brianza e l’intermediario Gaetano Giannini. Entrambi hanno reso la loro versione dei fatti in un lungo interrogatorio, dopo il quale non si esclude che possano presentare istanza di revoca o modifica della misura cautelare. Oggi dovrebbe essere la volta dell’interrogatorio dell’altro imprenditore coinvolto, Fabrizio Cenci, di Limbiate, amministratore di una società che aveva avuto in subappalto la realizzazione del software per il microchip da applicare ai sacchetti per i rifiuti e ottenuto anche altri lavori per Gelsia Ambiente, per servizi di comunicazione e pure bigliettini di Natale su cui è accusato di avere fatto la ‘cresta’ attraverso il “socio occulto” Massimo Borgato, ex presidente del consiglio di amministrazione della società pubblica con sede a Desio. Borgato verrà sentito per ultimo insieme al direttore generale di Gelsia Ambiente Antonio Capozza.

Tra le carte dell’inchiesta emerge un’intercettazione ambientale del febbraio 2018 con Borgato in auto con Cenci che commentano la notizia uscita sull’indagine della Procura di Monza su Aeb-Gelsia. "Io lo so, sono iscritto nel registro degli indagati il 25 giugno 2017... quindi Giannini quando ha mollato? Dopo l’estate o prima? - si mostra preoccupato Borgato per eventuali contatti che evidenzino un loro collegamento - non c’è un c..., però a volte. Questi c... di telefoni sotto controllo... io sono andato a vedere la nostra chat, secondo me ti conviene cancellare tutto". E poi ancora: "25 giugno vuol dire che sono andato in ferie, poi sono andato al meeting con Edo. Settembre primi giorni liberi poi hanno arrestato Edo, quindi lì c’è stato il black out, anche da parte mia... e dopo siamo stati veramente super attenti".