"Eh già, è proprio così....vado ai mondiali". Un po’ sorpreso anche lui, sicuramente entusiasta e molto carico Martino Galvani, il 23enne atleta brianzolo che ha ricevuto la chiamata per i campionati interuniversitari appena iniziati a Roma. Domani è già tempo di scendere in pista, sul miglio, poi sabato sarà la volta degli 800 metri. Una grande soddisfazione ed esperienza per il giovane, capace di distinguersi sia nello sport che nello studio, dove segue brillantemente il corso di ingegneria edile-architettura al Politecnico. "Direi che l’obiettivo è la medaglia o comunque un piazzamento di prestigio - racconta Martino, che da quest’anno corre per la Virtus Bologna -. Devo dire comunque che è stata un partecipazione inaspettata perché questa stagione non è andata proprio benissimo: sono grato al Politecnico di avermi dato questa possibilità di esprimermi a livello internazionale".
Quando e come è nata la tua passione per l’atletica?
"La pratico ormai da 15 anni, ma i primi 5/6 non ero particolarmente motivato. Poi dalle scuole superiori è cambiato qualcosa nella mia testa e ho incominciato ad allenarmi seriamente. Ho iniziato atletica un anno dopo di mio fratello perché vedevo che lui vinceva con facilità e quindi pensavo di poter vincere anche io, ma così non è stato perché da piccolo non avevo il fisico ideale per un atleta".
Qual è la tua specialità e quali soddisfazioni ti sei tolto fin qui?
"La mia specialità sono i 3000 siepi, gara molto affascinante e al tempo stesso dura che mi ha regalato belle soddisfazioni. Il mio palmarès non è molto ricco. Vanto alcuni podi a livello regionale, soprattutto nelle gare universitarie, e dei piazzamenti a livello nazionale tra i quali il migliore è il quinto posto ai campionati italiani di mezza maratona dello scorso anno. Le grandi soddisfazioni sono le partecipazioni ai campionati italiani in pista e su cross. La gara a cui tengo molto sono i campionati italiani di mezza maratona perché è stato il primo grande risultato che ho ottenuto sotto la guida della mia nuova allenatrice, mia mamma, Sara Raineri".
Hai poi lo stimolo di tuo fratello Michele...
"Sì, per me è un’altra figura molto importante, con cui mi alleno il più delle volte".
Quali sono invece le maggiori difficoltà incontrate fin qui? "Sicuramente il fatto che non sono per niente dotato per questo sport ma posso ritenermi la piena dimostrazione che con la costanza si possono raggiungere buoni risultati".
Come hai fatto a conciliare studi e sport agonistico?
"Non è per niente facile ma, avendo iniziato presto con lo sport, sono ormai abituato ad organizzarmi nel poco tempo a disposizione. Ovviamente la priorità è l’università e quindi gli allenamenti si adeguano agli orari delle lezioni. Lo sport mi ha aiutato tanto nella vita di tutti i giorni per l’organizzazione e la disciplina".
Qual è il tuo sogno sportivo?
"Partecipare ad altre gare di livello internazionale proprio come i mondiali universitari anche come allenatore o dirigente della nazionale".