
di Cristina Bertolini
Tre anni nell’esercito e 7 anni nell’Arma dei carabinieri, alla stazione di Monza... Poi il cambio totale di rotta per affrontare una professione nuova e innovativa a servizio delle mamme in attesa e fino al primo anno di vita del bambino. È la storia di Annalisa Manzo, 30 anni, che da un anno ha intrapreso la carriera di “Doula”, dal greco “donna che aiuta la donna”, una figura non sanitaria che accompagna e offre sostegno emotivo e pratico alla donna e alla famiglia durante la gravidanza e fino al primo anno del bambino. Durante l’attesa orienta la donna ai servizi dedicati, le strutture, la rete di contatti e accompagna durante il travaglio, nel caso in cui il compagno non si senta di entrare. A seguire offre supporto al nutrimento e all’accudimento. Annalisa ha seguito corsi di formazione, nell’ambito dell’Associazione Doule Italia, da cui ha imparato a valorizzare e fortificare la donna, stimolando la fiducia in se stessa e nella propria figura di mamma. Il ritorno a casa, quando la donna si sente spaesata e ha bisogno di informazioni concrete è un momento strategico per la donna e la famiglia, nella ricerca dei novi equilibri. Il cambiamento di percorso dalla carriera miliare è stato drastico, ma ha segnato il percorso di vita di Annalisa. "L’Arma mi aveva portato a sopire la parte più femminile di me, in un contesto a maggioranza maschile - racconta - crescendo ho voluto riscoprire questa mia parte che mi ha portato, da donna a voler aiutare le altre donne, soprattutto nel percorso della maternità. È diventata una passione e a seguire una professione a tutti gli effetti". Annalisa parte da una formazione come operatrice per le scienze sociali, quindi portava già in sé l’inclinazione all’aiuto degli altri che in prima battuta si declinava nella vita militare e di tutela del cittadino e a seguire nella riscoperta della femminilità e della maternità. "Ho lavorato con coraggio - ricorda - poi questa passione mi ha cambiato la vita.
Ma dieci anni di stellette mi hanno formato il carattere, per essere la donna che sono. Nell’Arma ho trovato una famiglia, che mi ha accolto, visto che ho lasciato la mia a 18 anni, preparando la mia evoluzione". La vita militare dava sicurezza e affidabilità, oltre che orgoglio e conferme alla sua famiglia; poi la sua personalità l’ha spinta a cambiare. "Nell’ultimo periodo prima di cambiare - ricorda - ero tormentata, non sapevo se andare avanti con la carriera avviata o seguire il suo cuore. Poi ho scoperto che aiutare una mamma può essere gratificante. È una professione che aiuta a cambiare un po’ l’umanità". Per contatti: Instagram: doula_annalisa e sito douleitalia.it.