REDAZIONE MONZA BRIANZA

Dietro la scrivania: "Sportelli sotto attacco. In un anno 5mila casi"

Cgil Funzione pubblica: "Personale ridotto all’osso"

Aggressioni in aumento negli uffici pubblici come l’Agenzia delle Entrate Per il sindacato è anche colpa del fatto che il personale è stato tagliato

Aggressioni in aumento negli uffici pubblici come l’Agenzia delle Entrate Per il sindacato è anche colpa del fatto che il personale è stato tagliato

"Si sono registrate 5.000 aggressioni negli Enti della Pubblica Amministrazione". Capita spesso "di ricevere segnalazioni di aggressioni verbali, ogni singolo giorno almeno una. E anche di aggressioni fisiche, per fortuna meno frequenti e senza conseguenze gravi". Tania Goldonetto, segretaria generale Funzione pubblica di Monza e Brianza per la Cgil, ha un quadro chiaro di una situazione preoccupante. "I dipendenti pubblici sono, oggi più che nel passato, vittime di scelte politiche che negli anni hanno ridotto il personale presente anche del 30%, zero assunzioni e zero turn-over. In moltissimi posti di lavoro,il personale è ridotto al minimo essenziale e stiamo rischiando di non garantire più alcuni servizi se non attraverso le esternalizzazioni". La Cgil ha le sue proposte: "Da anni chiediamo maggiori investimenti nei settori del pubblico partendo dai rinnovi contrattuali. Abbiamo scelto di non firmare l’ultimo rinnovo contrattuale delle Funzioni Locali proprio perché proporre un aumento di 35 euro medi lordi è umiliante per coloro che tutti i giorni fanno tutti gli sforzi possibili per gestire i bisogni dei cittadini. I bandi di concorso vanno deserti perché gli stipendi del pubblico sono tra i più bassi in assoluto". Sul fronte delle fragilità familiari e dei giovani la situazione è preoccupante. Gli educatori sono, ad esempio, una professionalità che, man mano, viene garantita attraverso personale in appalto tramite cooperative.

"In un momento storico così importante come quello che stiamo vivendo che vede al centro un bisogno importante di sostegno al reddito o di supporto alle famiglie i servizi sociali sono più che mai chiamati ad agire, ma il numero delle assistenti sociali che abbiamo negli Enti della nostra Provincia è inversamente proporzionale al crescere dei cittadini che hanno bisogno del loro intervento. Per questo da anni combattiamo chiedendo assunzioni e contro le aggressioni nei posti di lavoro perché, se un servizio non viene coperto in modo tempestivo, l’utente scarica la propria rabbia contro chi ha di fronte". Una situazione di cui non si vedono vie di uscita. "Non basta il riconoscimento di una indennità prevista dal contratto a metterci al riparo dai disagi. Spesso chiediamo, ad esempio, di affiancare le assistenti sociali agli agenti della polizia locale in alcuni interventi pericolosi che magari vedono coinvolti disabili o minori. Una cosa però che riscontriamo è che molto spesso dalla segnalazione poi non si passa alla denuncia. Come fossero ormai colti da un certo senso di rassegnazione e impotenza". Il panorama è variegato. "Tutti nei servizi pubblici sono a rischio aggressioni, basti pensare alle molte attività di front office come anagrafe, tributi, la stessa polizia locale quando si tratta, ad esempio, della contestazione di verbali o durante le pattuglie in strada". Lavorare in sicurezza è fondamentale. "È inaccettabile anche solo pensare che siano i lavoratori i soli a dover pagare lo scotto di anni di mancate assunzioni e la conseguente rabbia che cresce nei cittadini che, magari, si vedono evadere una richiesta in ritardo o negare l’assegnazione di una casa comunale". Fra le soluzioni da adottare, "tenere le porte chiuse e far accedere tramite appuntamento e citofono. L’installazione di telecamere negli ingressi, prevedere la presenza di vigilanti, formare i lavoratori sulle azioni da metter in campo in caso di pericolo. Ognuno deve fare la propria parte: i datori di lavoro come responsabili della sicurezza e i cittadini dovrebbero rendersi conto che scaricare le proprie frustrazioni nei posti di lavoro vuol dire prendersela con l’obiettivo sbagliato".

Da.Cr.