
Seveso, il disastro della diossina
di Sonia Ronconi
Seveso (Monza), 10 luglio 2014 - Il professore Paolo Moccarelli, già docente alla facoltà di medicina (diagnostica di laboratorio), Università Bocconi di Milano e Primario servizio diagnostico del laboratorio dell’ospedale di Desio è uno dei ricercatori più esperti al mondo sulla diossina. «A 38 anni dall’incidente - spiega il professor Moccarelli - io debbo ringraziare la popolazione di Seveso, che si è resa disponibile da subito, ad aiutare la scienza a capire la vera natura della diossina. Seveso è l’unico luogo al mondo dove sono stati fatti decine di migliaia di prelievi di sangue poco dopo il drammatico incidente e negli anni successivi, e ancor oggi sono sotto esame ben mille persone. Ne ha beneficiato, di questa ricerca, anche il resto del mondo, per capire l’evoluzione di questa sostanza con il passare degli anni. La diossina è uno sregolatore endocrino ed ha vita lunga nell’individuo. Quindi Seveso è servita per monitorare la sua evoluzione. «A 38 anni dall’incidente bisogna essere positivi. Gli effetti cronici sono ricaduti su coloro che ne hanno immagazzinata tanta. La diossina nell’ambiente oggi è molto bassa, (40 volte in meno del luglio 1976 ): quindi non è più dannosa. Molte le norme e le direttive che hanno assunto il nome di Seveso. La scienza e noi studiosi riteniamo la popolazione di Seveso eccezionale perché ha sopportato questo martirio fisico e psicologico. La popolazione si è fatta forte attingendo alle proprie tradizioni lavorando senza piangersi addosso. È stato l’unico caso al mondo di rinascita totale».
Su tutte le riviste mondiali di medicina, il professor Moccarelli ha sempre riportato le ricerche fatte sui sevesini. A partire dal 10 luglio 1976 quando arrivarono in ospedale una ventina di persone, soprattutto bambini, colpiti dalla cloracne. Fino al 1980 la Commissione Internazionale decretò che, a parte la cloracne, non vi erano altri danni per la salute. C’era il dubbio sui tumori, ma per avere una risposta bisognava attendere il passare degli anni. Il primo studio d’interesse fu pubblicato alla fine degli anni ‘80 e certificò che la diossina agisce sul sistema immunitario del topo o del ratto. Mentre la scoperta che negli enzimi del fegato dell’uomo non c’erano tracce di diossina perché manca un citocromo. Su Lancet (la bibbia della medicina) anche il dato che la diossina ha fatto nascere più femmine che maschi. Continua Moccarelli: «Negli anni 90 degli scienziati avevano scoperto che delle sostanze tipo diossina sono finite in un lago americano e vi era stata una femminilizzazione dei coccodrilli. A quel punto anche noi abbiamo controllato. Gli uomini che da bambini (prima dei dieci anni) avevano recepito diossina avevano il 30 % in meno di spermatozoi. Nelle donne, invece, c’è stata una diminuzioni della crescita di fibromi. Perché, la diossina è uno sregolatore endocrino. In compenso si è registrato un lieve aumento del sistema linfopoietico (leucemie, tumori sistema linfatico)» . In Europa la diossina è diminuita di ben dieci volte. Dopo l’incidente la diossina presente nel sangue dei sevesini infetti era 13 /15 PPT. Oggi è arrivata all’ 1 -2 PTT. Questo per merito delle nuove politiche ambientali. Ovunque vi sono dosi basse di tossicità. Seveso ha scritto la storia.