
Il cantiere nel palazzo di Brugherio che da aprile tiene prigioniero Cristian
Brugherio (Monza e Brianza) – Essere relegato su una sedia a rotelle e non poter entrare e uscire liberamente da casa propria, causa lavori in corso. È una situazione pesante quella di Cristian D’Adda, 27 anni, affetto da una patologia invalidante, che vive a Brugherio, nel condominio di via Pietro Nenni 19/A, in cui alcuni appartamenti sono in capo ai servizi sociali, che li danno in uso a cittadini fragili. Da aprile, quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione alla facciata del palazzo, dove vive con l’anziana nonna, fatica ad uscire di casa. Il locale ha entrambi gli accessi principali bloccati dalle impalcature e l’unica via d’uscita è la rampa in discesa verso i box.
"Di fatto è impraticabile – spiega la zia Sabina Bellomo – Cristian non cammina correttamente, essendo affetto da sclerosi multipla e ipovedente. La discesa con la sedia a rotelle non è fattibile, perché scivola dalla sedia. La nonna, dal canto suo, settantottenne, cardiopatica ha le sue difficoltà a trattenerlo su una rampa così ripida". Non resta che riparare a casa della zia. Zia Sabina ha segnalato la situazione ai servizi sociali, secondo cui la rampa è percorribile. Quindi si è rivolta a Punto inclusione di Cologno Monzese, che ta cercando di fare rete nel mondo della disabilità, insieme all’associazione “Genitori tosti in tutti i posti“.
"Capisco la situazione di Cristian – dice Mauro Attanasi, promotore di Punto inclusione – L’edificio starà sicuramente rispettando tutte le regole, ma non è detto che le situazioni, sia pur a norma, siano realmete funzionali e praticabili per chi ha una difficoltà". "Il palazzo è stato impacchettato – racconta Sabina Bellomo – e non siamo stati avvertiti. Ci siamo ritrovati, dalla sera alla mattina senza che Cristian potesse entrare o uscire di casa. Gli è stata preclusa anche la semplice passeggiata in piazza o al parco per vedere gente e sentirsi vivo e parte del mondo. I lavori cominciati proseguiranno per parecchi mesi”.
"Non hanno tenuto conto che nel palazzo vive una persona in grave difficoltà. Chiediamo che il Comune ci aiuti a far riaprire almeno un ingresso e nel frattempo chiediamo un supporto per la spesa e le pulizie. L’appartamento ha le tapparelle mal funzionanti e, come in tutti i cantieri, entra polvere". La signora auspica anche di poter ottenere per sua mamma e suo nipote una sistemazione più adatta: la nonna dorme in salotto sul divano, anche il bagno non è adatto a un disabile. L’assessore ai Servizi sociali Carlo Nava ha dichiarato la disponibilità dei servizi e dei volontari della San Vincenzo a collaborare. "Andrò personalmente a verificare la situazione – ha detto – e vedremo cosa si potrà fare. Non c’è alcuna resistenza dei servizi sociali con la famiglia".