di Alessandro Crisafulli
"Siamo chiusi dal 21 febbraio del 2020. Una perdita economica enorme, difficile da quantificare, a fronte di ristori ridicoli e che in gran parte stiamo ancora aspettando". Elio Ballabio si unisce al coro di protesta dei titolari e gestori di discoteche e locali da ballo. Anzi, è uno dei “capo-coro” visto il suo impegno, da protagonista, nelle associazioni di categoria. Il suo “Le le Bahia” a Lissone è il tempio del latino-americano, vero e proprio epicentro per gli amanti del genere che arrivano da mezza lombardia. "In questi giorni stiamo facendo delle serate con aperitivo al Beat di Arcore di cui sono socio - spiega - rispettando tutti i protocolli imposti. Chiaro che riaprire le discoteche senza permettere di ballare è come riaprire le piscine ma senza acqua: va bene, possiamo fare qualcosa, ma è chiaramente il ballo a fare la differenza". Ballo che potrebbe essere sdoganato – con il green pass – dal primo luglio: "Lo speriamo vivamente perché la situazione è molto grave - prosegue Ballabio -, i ristori previsti dal Governo sono simili a quattro schiaffi in faccia e alcuni li stanno ancora aspettando. Nell’ultimo Decreto pare ci sia questo fondo di 100 milioni per le discoteche, che equivale a dare la mancia di 10 euro a una persona". Anche dal suo punto di vista, ci sono state delle evidenti sperequazioni nelle valutazioni del Governo: "Direi due pesi e due misure molto evidenti - la sua stoccata - come stiamo cercando di mettere in luce anche con Asso Intrattenimento di cui sono membro. In Italia purtroppo è sempre così. Bar e ristoranti hanno fatto ballare abusivamente, per non parlare di associazioni, circoli privati e quant’altri, che hanno aperto le danze senza problemi".
Si sentono ingiustamente penalizzati, i gestori, come se da qui potessero nascere, o svilupparsi, tutti i mali: "Purtroppo abbiamo dovuto subire questo trattamento - dice - ma non ci stiamo. Adesso siamo pronti a riaprire, prima possibile, e permettere a giovani e meno giovani di divertirsi in sicurezza. Sono 30 anni che faccio questo lavoro e voglio continuare a farlo, per rendere felici i nostri clienti, che arrivano dalla Brianza, da Milano, dal Comasco, dal Lecchese e oltre". Tutti in cerca di un pizzico di normalità e di quattro salti in compagnia.
Come un tempo che sembra dimenticato e, invece, si spera, tornerà prestissimo. "Se lavoriamo fin da subito, ipotizzare il mese di luglio come il mese della riapertura graduale delle discoteche credo sia un obiettivo raggiungibile", ha detto nei giorni scorsi Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. I gestori delle discoteche dovranno presentare un protocollo, che dovrà essere sottoposto al Cts. Quest’ultimo, ha sottolineato il sottosegretario, "potrà intervenire e modificarlo e aggiungere elementi di garanzia, prudenza e sicurezza, ma credo che dobbiamo assolutamente darci questo obiettivo, perché parliamo di un settore che occupa oltre 100mila addetti".