REDAZIONE MONZA BRIANZA

"Dobbiamo aprire un centro antiviolenza"

"Dobbiamo aprire un centro antiviolenza"

Trasformare lo sportello di aiuto alle donne maltrattate in un vero e proprio Centro Antiviolenza. È il progetto che intende realizzare l’Amministrazione lissonese e che ha già avuto il benestare dell’Ambito territoriale di Carate. Obiettivo, garantire più sostegno alle donne vittime di maltrattamenti e abusi. Lo sportello antiviolenza cittadino fa parte della Rete Artemide e oggi è aperto per 3 giorni alla settimana. Farlo diventare un Centro Antiviolenza vorrebbe dire ampliare l’orario di funzionamento e potenziare le attività di supporto alle donne. "Abbiamo portato questo progetto in alcuni incontri a livello di Ambito di Carate, anche a fronte dell’aumento dei casi - spiega la sindaca Laura Borella (foto) -: trasformare lo sportello in un Centro Antiviolenza aumenterebbe l’offerta di servizi e le ore di apertura. La risposta degli altri Comuni dell’Ambito è stata positiva e si è già avviato un percorso per avanzare la richiesta di trasformazione". "L’obiettivo è avere più servizi e collegare anche a questo passaggio un nuovo sistema di gestione dell’accoglienza in emergenza, con alloggi temporanei per donne con figli minorenni - sottolinea Borella -: si sta pensando a convenzioni con alcune strutture, per poter gestire nei primi giorni questi casi, avendo spazi a disposizione per ospitarli e accoglierli prima di poter entrare in case rifugio. Come Comune ci siamo fatti portavoce di questa esigenza. Le segnalazioni di maltrattamenti o violenze purtroppo sono aumentate a livello di Ambito. Solo a Lissone lo scorso anno siamo arrivati a 16 codici rossi".

F.L.