STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Coltellate ai giardini pubblici: oggi resa dei conti per i tre accusati di tentato omicidio

L’aggressione nel giugno 2024 al Nei ai danni di un connazionale ecuadoriano 25enne all’ombra dei Latin King

L’aggressione nei giardini del Nei

L’aggressione nei giardini del Nei

Monza, 7 aprile 2025 – Una violenta aggressione a coltellate nel giugno scorso ai danni di un connazionale 25enne all’ombra dei Latin King commessa nei pressi dei giardini pubblici del “Nei”, in via Enrico da Monza.

Oggi le arringhe dei difensori e la sentenza della giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti per i tre imputati di concorso in tentato omicidio.

Le richieste

La Procura di Monza ha chiesto nel processo con il rito abbreviato la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione per P.H.B.S., ecuadoriano del 2001 residente in provincia di Varese, ritenuto l’esecutore materiale e anche recidivo e la condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno per D.C.D.M., ecuadoriano del 2003 residente a Concorezzo, ritenuto coautore per aver fornito il coltello e Q.O.B.F., ecuadoriano del 1996 residente a Monza, ma domiciliato a Varese, che avrebbe fatto da “palo”.

L’agguato

I tre erano stati arrestati un mese dopo dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Monza. Ora si trovano agli arresti domiciliari col braccialetto elettronico. “Ho degli ordini, ti devo ammazzare, devi essere eliminato perché conosci degli infami”. E giù le coltellate.

La prima allo stomaco, poi una bottigliata in testa tanto violenta da sfondare il vetro e far perdere i sensi alla vittima. Poi le altre coltellate, 12 in tutto, tutte sferrate in parti vitali. Era il 20 giugno scorso quando le ambulanze sono state inviate in codice rosso in via Pesa del Lino a soccorrere un 25enne monzese, ricoverato per diversi giorni in ospedale.

La sequenza

La vicenda è stata ricostruita attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere della zona e le dichiarazioni dei testimoni. Tutto comincia con un diverbio e una prima aggressione alla vittima da parte del terzetto verso le 20. Poi, mentre il 25enne si trova in via Enrico da Monza, viene raggiunto dagli stessi giovani, uno dei quali, dopo aver recuperato un coltello da uno dei complici, lo assale nuovamente e lo colpisce con un primo fendente allo stomaco che lo fa stramazzare a terra. Mentre la vittima tenta di rialzarsi, viene colpita alla testa con una bottiglia di birra che si infrange.

A salvargli la vita, il sopraggiungere di un amico che, attirato dalle urla della vittima, riesce a fare allontanare gli aggressori, dopo essere stato a sua volta minacciato. La ricostruzione è contestata dalla difesa degli imputati, secondo cui le ferite non potevano essere mortali non sono state inferte con un coltello ma con il coccio di una bottiglia che, tra l’altro, la stessa vittima è stata immortalata in un video mentre la impugnava.