REDAZIONE MONZA BRIANZA

Donne nel mirino di mariti ed ex . Otto casi di Codice Rosso al giorno

Dal 2021 è stato istituito un pool di 7 sostituti su 16 che si occupa di violenza domestica familiare e di genere "Si lavora con la preoccupazione che anche un piccolo ritardo possa causare alle vittime danni irreversibili".

In Brianza la rete di ascolto delle vittime di violenza fisica e psicologica è molto fitta

In Brianza la rete di ascolto delle vittime di violenza fisica e psicologica è molto fitta

Otto fascicoli penali per Codice Rosso aperti ogni giorno dalla Procura monzese. Non si arresta l’escalation dei reati in materia di violenza di genere e in ambito familiare.

Dai dati della relazione sull’anno giudiziario 2024 firmata dal procuratore monzese Claudio Gittardi emerge che sono state 1970 le indagini aperte nei confronti di persone note (di cui 1277 concluse) e 331 quelle nei confronti di ignoti (di cui 245 concluse).

Uno stillicidio che vede nella stragrande maggioranza dei casi vittime le donne, molestate, perseguitate, aggredite e a volte uccise dai loro compagni, spesso diventati ex.

Il periodo preso in esame indica un femminicidio, quello della ventenne Sofia Castelli, e tre tentati femminicidi.

"I fenomeni criminali di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi e atti di violenza di genere e nei confronti di soggetti vulnerabili sono in continua espansione – si legge nella relazione del procuratore monzese sull’ultimo anno giudiziario – Per questo motivo la Procura di Monza è attenta sul piano funzionale ed organizzativo, tanto da prevedere dal 2021 un organico di ben 7 sostituti su 16 nel cosiddetto Settore soggetti deboli, violenza domestica familiare e di genere".

In questo momento, a causa delle scoperture nell’organico, si occupano di questa materia 6 sostituti più la procuratrice aggiunta Manuela Massenz, che "sono costantemente pressati dalle urgenze, dall’impegno negli incidenti probatori e dalla necessità, una volta concluse le indagini, di chiedere ed ottenere misure cautelari dirette ad impedire la prosecuzione o l’aggravamento dei comportamenti illeciti, con la costante preoccupazione che anche un solo giorno di ritardo possa cagionare alle vittime danni irreversibili".

Dopo il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin la normativa è diventata ancora più stringente prevedendo l’arresto differito, l’adozione di provvedimenti urgenti di allontanamento, l’utilizzo del braccialetto elettronico, ma anche la tempestiva valutazione sull’adozione di provvedimenti cautelari.

"Si sono svolti in questo anno vari incontri con le forze dell’ordine – spiega Claudio Gittardi – ed è attiva da tempo Rete Artemide, una struttura che assicura il coordinamento tra servizi socio assistenziali e sanitari, forze dell’ordine, centri antiviolenza, case rifugio".

"Inoltre – aggiunge il procuratore – è stato adottato, su iniziativa di questo Ufficio, un protocollo di intesa sottoscritto da Procura, Tribunale di Monza e Tribunale per i minorenni di Milano". Obiettivo dell’iniziativa, "la comunicazione tra uffici civili, penali e minorili dei casi di violenza domestica, nell’ottica, da un lato, di limitare la cosiddetta vittimizzazione secondaria, dall’altro di garantire la più ampia conoscenza possibile dell’esistenza dei procedimenti penali per violenza domestica e ai danni di minori".

Stefania Totaro