Monza – Ha dormito in strada una notte, alla Coop di via Lecco, poi la politica si è attivata e ha trovato un posto sicuro dove darle riparo. La storia di Desirè, monzese di 33 anni per una notte senzatetto, suona l’allarme sul sistema di accoglienza a persone senza fissa dimora, che oggi è generalmente poco predisposto per le donne.
Monza in realtà dal punto di vista delle strutture ricettive d’emergenza vanta un livello di ospitalità notevole, capace di dare manforte anche a grandi Comuni vicini come Milano o Sesto San Giovanni. L’attuale giunta ha oltretutto messo in atto i lavori per l’aumento dei posti letto disponibili all’asilo notturno di via Raiberti, da 25 a 36, più 4 d’emergenza, e ha dato avvio alla costruzione del nuovo Spazio 37 di via Borgazzi, che manterrà i suoi 25 posti letto ma in una struttura più grande e con più servizi. Sono molto pochi però gli spazi per le donne. Solo 3 posti letto allo Spazio 37 e nessuno all’asilo notturno di via Raiberti, anche se "dato l’aumento dei posti che stiamo per inaugurare, nessuno vieta che si potrà anche all’asilo notturno riservare delle camere alle donne", spiega l’assessore al Welfare Egidio Riva.
"La valutazione spetta ai servizi sociali che hanno sempre il polso della situazione – continua l’assessore – e che, se riscontrassero una necessità su questo fronte sarebbero pronti a modificare l’attuale predisposizione dei posti". Nel caso di Desirè, a intervenire in maniera tempestiva è stato il consigliere di Civicamente Paolo Piffer, che intercettato su Facebook direttamente dalla ragazza, si è attivato recandosi con lei in Comune. A riceverli il sindaco Paolo Pilotto, che "è stato molto disponibile, e si è subito attivato trovando una soluzione temporanea per una notte allo Spazio 37, e poi una sistemazione per circa una settimana all’ostello di Cascina Costa Alta, pagato dal Comune", chiarisce il consigliere Piffer.
"Poi saranno i servizi sociali a trovare soluzioni per Desirè – aggiunge – che si è già detta determinata a rispettare, con la volontà innanzitutto di trovare un lavoro e riprendersi la sua autonomia". Passi avanti si stanno facendo intanto sul fronte dell’accoglienza a donne vittime di violenza. La Rete Artemide ha siglato quattro convenzioni con associazioni e cooperative diverse sul territorio provinciale per un’efficace ospitalità di primo intervento, e il Comune sta lavorando a delle ristrutturazioni per mettere a disposizione una quindicina di posti letto per ospitalità temporanea a donne vittime di violenza e a minori con disagio familiare.