VIOLA MANGANO
Cronaca

Dove una “ripresa“ ti cambia la vita. Viaggio fra i cavalli-eroi del Cer

Al Centro equestre di rieducazione arrivano persone che hanno perso capacità motoria o psicologica . L’istruttrice Francesca Fornasari: "I miglioramenti ci sono sempre, l’importante è rispettare i tempi dei ragazzi".

Da sinistra con Querida il tesoriere del Cer (Centro equestre di rieducazione) Ernesto Gandini, il presidente Giancarlo Piermattei e l’istruttrice Francesca Fornasari

Da sinistra con Querida il tesoriere del Cer (Centro equestre di rieducazione) Ernesto Gandini, il presidente Giancarlo Piermattei e l’istruttrice Francesca Fornasari

I migliori amici dell’uomo sono sempre stati considerati i cani, ma dopo aver conosciuto l’associazione CER (centro equestre di rieducazione) anche i cavalli potranno essere ritenuti tali.

Fondato dal Lions Club Monza Corona Ferrea a novembre del 1982, è un’associazione senza scopo di lucro, in passato Onlus e attualmente ETS. Ha sede nel parco di Monza, nel centro ippico Santa Maria. La sua missione è quella di migliorare le condizioni di persone di tutte le età che hanno subito limitazioni o perdita di capacità motoria o psicologica. Attraverso le lezioni, che vengono chiamate riprese, queste persone imparano a fidarsi degli animali, a stare in equilibrio su di loro e coordinarsi nei movimenti. Ovviamente vengono anche stimolate da un punto di vista sociale, in quanto devono relazionarsi con gli istruttori e gli altri allievi. "I miglioramenti ci sono sempre" afferma Francesca Fornasari, istruttrice formata presso ANIRE, "la cosa più importante é il rispetto dei tempi dei ragazzi". Ogni ripresa dura trenta minuti, studiato come tempo di tenuta degli allievi, e vi partecipano persone di varie età a partire dai 7 anni. Tutto viene svolto in sicurezza, con un’attrezzatura adeguata.

Quante persone sono coinvolte nel progetto di CER? A partecipare alle riprese vi sono circa 80 persone: qualcuna frequenta centri diurni o cooperative sociali, alcune vengono accompagnate direttamente dalle famiglie e altre sono criminali psichiatrici. Gli allievi vengono seguiti da istruttori formati dall’associazione ANIRE (associazione italiana di riabilitazione equestre), che ha dato vita all’idea di riabilitazione equestre. In totale vi sono 4 istruttori, di cui due ancora in formazione, e durante le riprese vengono ogni volta affiancati da alcuni dei 15 volontari del centro.

Indispensabili sono i 4 cavalli protagonisti del progetto: Jiezzie, Baron, Aha e Querida, che attualmente è in cura veterinaria ed è quindi esentata dalle lezioni. Sono cavalli dall’andatura morbida, mansueti e di media statura, adatti quindi all’approccio con gli allievi. Tra di loro Jiezzie è sicuramente la più “speciale“: le manca un’occhio. "All’inizio avevamo paura che questa caratteristica potesse spaventare i ragazzi" racconta Gianclaudio Piermattei, presidente del CER, "ma per loro non è mai stato un problema". Gli alunni sono innamorati dei cavalli, tanto che qualcuno ne vorrebbe uno tutto per sé. Non esiste segnale migliore per dimostrare l’efficacia della terapia.