
Un controllo dei carabinieri
Sulbiate (Monza e Brianza), 6 maggio 2019 - Sedici e dicissette anni i due spacciatori, un ragazzo e una ragazza. Diciotto anni il loro fornitore. Giovanissimi i clienti. È uno spaccato preoccupante su cui vale la pena di indagare e di riflettere quello messo in luce l’altro giorno dai carabinieri della Stazione di Bernareggio.
I carabinieri erano impegnati in una serie di servizi di controllo del territorio. Niente di particolare, il solito rigoroso tran tran. Che a un ceerto punto li ha portati in un bar di Sulbiate. Ed è al suo interno che i militari si sono concentrati su due ragazzini: 17 anni lui, 16 lei, un certo nervosismo alla vista dei militari. Che hanno deciso di andare a capire. Addosso alla ragazza hanno trovato 20 grammi di hascisc, al ragazzo hanno trovato altri 5 grammi di hascisc, 2 di marijuana e 145 euro in contanti. Ritenuti probabile provento dell’attività di spaccio. I due ragazzi, incensurati, sono stati denunciati a piede libero per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio. I carabinieri della Compagnia di Vimercate si sono chiesti però a quel punto dove si procurassero la droga i due baby pusher. E sono riusciti a risalire fino al loro fornitore: un ragazzo pure lui, poco più grande, diciotto anni, residente a Capriate San Gervasio, provincia di Bergamo.
Dopo una perquisizione nella sua abitazione, i carabinieri hanno trovato 10 grammi di cocaina, già suddivisi in dosi pronte per la vendita, 18 grammi di hascisc e 950 euro in contanti. Nella sua camera da letto, i militari hanno scovato anche un bilancino di precisione. Segno evidente di quale fosse la sua attività illecita: arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio, il giovane è già stato processato per direttissima. L’arresto è stato convalidato, ora si attende l’udienza che stabilirà la sua sorte giudiziaria.
Ma le indagini proseguono. Bisogna ad esempio capire quali fossero i clienti dei due baby pusher, entrambi studenti. Dalle prime indagini, anche i clienti erano giovanissimi, molti minorenni. Da stabilire se l’attività di spaccio si svolgesse soltanto nei locali o per strada. Oppure se qualcosa venisse venduto anche nelle scuole. Così come resta da far luce sulla rete dei fornitori. Anche considerata la quantità tutto sommato ridotta della droga trovata finora.