REDAZIONE MONZA BRIANZA

Edo, dallo stadio alla carrozzina Oggi è campione di tennis tavolo

"Voglio inseguire il mio sogno...". Mentre assiste in televisione alle gare in corso in questi giorni a Tokyo, Edoardo Casati, diciottenne di Lissone, coltiva il suo grande desiderio di riuscire ad essere dall’altra parte: non più spettatore e tifoso, ma atleta protagonista.

La strada verso Parigi 2024 è lunga e irta di ostacoli ma lui, costretto a 13 anni alla carrozzina per una lesione del midollo spinale che lo rende tetraplegico, ha tutta l’intenzione di arrivare al traguardo. Per farlo, è necessario partecipare a tornei internazionali. Che hanno un costo ingente, per le casse di Edoardo e della famiglia, che lo sostiene con grande amore. Da qui, l’idea di attivare un crowdfunding (sulla piattaforma gofundme.com), per riuscire a raccogliere i 15mila euro necessari per poter coprire le trasferte. "Ricoverato a Niguarda per quasi 3 anni, ho cominciato a giocare a tennis tavolo appassionandomi sempre di più! - racconta -. Con fatica ed impegno, sono arrivato a partecipare ai campionati italiani assoluti, laureandomi campione italiano giovanile il 20 maggio 2021. Il mio sogno è partecipare alle paraolimpiadi a Parigi nel 2024, per farlo devo partecipare a tornei internazionali e di conseguenza ho necessità di reperire fondi per sostenere le ingenti spese. Aiutatemi se volete a coronare il mio sogno più grande!". E in tanti stanno già dando il loro contributo. I primi obiettivi sono il campionato che si terrà dal 14 al 16 ottobre in Costa Brava, in Spagna, e poi il Master del 4-7 novembre a Lignano. "Per ora sono questi i due tornei principali per chiudere il 2021 – dice Edoardo – poi si vedrà per il 2022". Una storia di coraggio, resilienza e grande amore per lo sport e per la vita, la sua. Il capitolo brutto, duro, della storia, inizia nel settembre di 5 anni fa, quando Edo gioca negli Esordienti del Vedano. Difensore centrale. Un tremendo infortunio gli causa una lesione midollare. Inizia il calvario. La rianimazione, poi il ricovero nell’Unità spinale. Un anno rinchiuso al Niguarda di Milano. Poi finalmente torna a casa e inizia il liceo. Dopo due mesi però sta di nuovo male e devono fargli una delicata operazione allo stomaco. "Avrò fatto una decina e passa di operazioni", dice Edoardo, che non ha certo dimenticato i primi approcci con la racchetta da ping pong: "Durante la riabilitazione ti spingono a provare vari sport - spiega -. Io mi sono subito trovato a mio agio con il tennistavolo, grazie anche alla bravura del coach Paolo Brugliera". Un tiro dopo l’altro, scocca la scintilla. Sperando che porti fino all’ombra della Torre Eiffel.

Alessandro Crisafulli