Il 2024 si annuncia come un anno complicato per Electrolux, con la prospettiva di un’ulteriore riduzione dei volumi produttivi e la necessità di ricorrere a riduzione del personale anche negli stabilimenti italiani. Per il sito produttivo di Solaro le buone notizie vengono dalla conferma degli ingenti investimenti programmati dall’azienda per l’implementazione di una nuova linea produttiva (oltre 100 milioni di euro) con il piano connesso di 100 assunzioni in tre anni, in cambio di un aumento di produttività, come concordato nell’accordo sindacale firmano a inizio anno.
Ma ora c’è da fare i conti con la situazione di mercato a livello europeo che, come riferito dall’azienda al coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm, conferma ancora un calo che si protrae dal 2022. Un calo che ha avuto effetti negativi anche sui conti dell’azienda. Il budget per il prossimo anno è solo un poco in incremento di volumi rispetto alla chiusura del 2023. Il piano annunciato dalla multinazionale prevede circa 3.000 esuberi a livello globale, con una ricaduta anche sull’Italia non ancora quantificabile. Gli esuberi si concentreranno per l’Italia sul personale indiretto di produzione, quindi prevalentemente sugli impiegati che, con i piani ancora non completati del passato, sono stati complessivamente quantificati da Electrolux in 240 lavoratori. Electrolux ha anche dichiarato la volontà di non ricorrere a licenziamenti forzosi, ma di concordare col sindacato strumenti non traumatici di gestione delle eccedenze. "Abbiamo apprezzato questa disponibilità di principio, ma abbiamo denunciato la cattiva gestione degli accordi negli stabilimenti, a causa di un atteggiamento aziendale unilaterale e sordo alle difficoltà dei lavoratori", spiega una nota diffusa dalle rappresentanze sindacali. Tra le questioni di confronto tra lavoratori e azienda, che hanno coinvolto all’inizio dell’anno i lavoratori di Solaro, ci sono quelli relativi ai miglioramenti delle postazioni, l’inserimento di lavoratori sulle linee, l’applicazione di automazione e di cadenzatori previsti dagli accordi, la creazione di postazioni idonee per i lavoratori con ridotte capacità lavorative. Sul fronte lavorativo a Solaro si teme soprattutto la ricomparsa, anche nel 2024, di periodi a settimana corta con fabbrica chiusa al venerdì, come già accaduto più volte quest’anno o addirittura ’cortissima’, come è accaduto dopo il rientro dalle ferie estive, per rispondere al calo della domanda.