Monza – Sono simpatiche, curiose con un musetto buffo, ma soprattutto non sono animali per tutti. Eppure a Monza e in Brianza c’è chi queste capre tibetane le ha acquistate o adottate e poi, per vari motivi, adesso sono i volontari dell’Enpa a doverle curare. Non è facile e peraltro è anche un impegno economico non indifferente così che dal rifugio di via San Damiano arriva l’appello per trovare una casa a quelle capre tibetane che attualmente vivono nel grande canile di Monza trascorrendo le giornate al pascolo (con vista su viale delle Industrie). Caprette tibetane che sono giunte nel rifugio attraverso strade diverse. C’è chi, come purtroppo succede per cani e gatti, questi simpatici animali li ha liberati direttamente in strada, ma ci sono anche i casi di caprette tibetane che a Monza e in Brianza sono state liberate da situazioni di pericolo o maltrattamento.
"Alcune sono state sequestrate dalle forze dell’ordine in quanto animali detenuti illegalmente o su aree occupate abusivamente – riferisce Giorgio Riva, presidente dell’Enpa di Monza –. Oppure da allevamenti abusivi, o si tratta di animali vittime di maltrattamenti". Per loro si sono subito aperte le porte del rifugio e dopo essere state sottoposte alle visite e alle vaccinazione trascorrono la loro giornata in un ambiente tranquillo, circondate dall’affetto e dalle attenzione dei volontari che fanno di tutto per garantire loro il necessario benessere psicofisico. Ma l’obiettivo è un altro: trovare anche a queste capre tibetane (come ad altri animali da fattoria che vivono nel rifugio) una casa vera.
"Occorre una preparazione specifica e anche un luogo che, come nel caso dei grandi erbivori (cavalli e pecore), necessita di permessi come il Codice di Stalla rilasciati dai competenti servizi veterinari dell’Ats", precisano dall’Enpa di Monza. Ma non solo: la difficoltà sta anche nell’individuare le famiglie che non li considerino animali da reddito, ma animali da affezione: "Queste caprette e tutti gli altri animali della fattoria non dovranno essere macellati: è un obbligo che chiediamo a chi li adotta. Né potranno essere fatti riprodurre per scopi alimentari", precisano. Per maggiori informazioni scrivere a: animalidiversi@enpamonza.it