Un tempo era la verde Brianza. Qui i milanesi venivano in villeggiatura proprio per la qualità dell’aria. Oggi le frequenti misure antinquinamento di primo livello nel corso di dicembre e di questo inizio di gennaio (l’ultima lo scorso 31 dicembre e quattro nel corso del mese), per il ricorrente superamento dei limiti dei valori di Pm10 (cioè di polveri sottili) per più giorni consecutivi, fanno riemergere con urgenza il problema. Qualche dato: 8 superamenti della soglia di polveri dal 29 dicembre a ieri, 5 nei primi giorni del nuovo anno, con picchi di 128 e 138 microgrammi al metrocubo l’1 e il 2 gennaio registrati nella centralina fissa di via Machiavelli. Non va meglio a Meda, con 4 superamenti da inizio anno e un picco di 137 registrato il 2 gennaio.
Si sta ripetendo quanto già avvenuto l’anno scorso, quando tra gennaio e febbraio si sono registrati dati a Monza di un valore medio di Pm10 di 59,8 microgrammi al metro cubo nelle centraline urbane di via Machiavelli e nel Parco, che secondo il rapporto “Mal d’aria“ di Legambiente, hanno fatto del capoluogo brianzolo il peggiore tra quelli lombardi per smog. Nei soli primi 3 mesi del 2024, Monza ha registrato 34 giorni di sforamento del limiti consentiti di Pm10, quando il massimo previsto per evitare misure di urgenza sarebbe di 35 giorni l’anno. La concentrazione media registrata in città preoccupa perché, oltre che risultare superiore all’attuale soglia consentita (di 40 microgrammi al metro cubo), appare ancora molto lontana dalla nuova soglia di 20 microgrammi stabilita dalla nuova direttiva europea, che entrerà in vigore dal 2030. L’Oms abbassa ulteriormente la soglia di sicurezza e suggerisce di non superare una media annua di 15 microgrammi per il Pm10. Su scala nazionale, la stima non va meglio. Sempre dal rapporto di Legambiente è emerso che Monza è tra i 18 capoluoghi di provincia su 98 che presentano valori di polveri sottili che sforano i limiti a livello europeo, con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi al metro cubo. E anche i livelli di Pm2.5 e NO2 (biossido di azoto) sono alti. Secondo la classifica ISGlobal a Monza c’è un livello medio annuale di Pm2.5 di 27,3 microgrammi al metrocubo, e un livello medio annuale di NO2 di 42,7 microgrammi al metro cubo, con un indice molto alto anche di inquinamento atmosferico (che interessa il 61.50% della popolazione). Sono messe male tutte le città della pianura lombarda, ma Monza riesce a fare peggio, secondo Legambiente, per l’eccessivo traffico urbano. Secondo una rilevazione del Comitato Aria Pulita, le vie più inquinate per livelli medi di biossido di azoto sono Cavallotti, Manzoni, Romagna e via Taccona, con valori da bollino rosso ben superiori alla soglia annuale.
Le quattro vie segnalate registrano una media annuale da 40,5 microgrammi al metro cubo di viale Romagna a 45,5 di via Manzoni. Ma 25 campionatori su 28 registrano medie mensili ben superiori a 40 milligrammi per metrocubo, con i quartieri che non vanno meglio del centro: a Sant’Albino i valori mensili sono superiori a 40 microgrammi al metro cubo.