CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Emozioni che diventano musica Le tre parole dei ragazzi del Veliero Una canzone con Valeria Rossi

La cantautrice ha riversato in un brano i racconti degli attori con disabilità della compagnia monzese. Con una tecnica particolare le loro impressioni si intrecciano ai suoni prodotti dalla linfa delle piante.

Emozioni che diventano musica Le tre parole dei ragazzi del Veliero Una canzone con Valeria Rossi

di Cristina Bertolini

Che rumore fa l’emozione? I ragazzi della compagnia Il Veliero raccontano il loro teatro attraverso la canzone dal titolo "Come un veliero". È il frutto della collaborazione con la cantante di “Tre parole“ e autrice di testi Valeria Rossi e con Mattia Teruzzi, esperto ambientale, entrambi monzesi, promotori del progetto “VoicePlant - Elianto“, un format che coniuga i suoni emessi dalle piante con quelli dell’interazione umana: un apposito convertitore capta i suoni prodotti dalla circolazione della linfa negli alberi, gli impulsi elettrici diventano un’impronta sonora che viene combinata con quella dell’esperienza emotiva delle persone. Il tutto crea una melodia. Una tecnica impiegata per creare anche questo nuovo brano, che ha pure un suo videoclip.

Valeria e Mattia hanno raccolto le testimonianze dei 16 attori della compagnia Il Veliero, disabili fisici e cognitivi ma con forte presenza scenica e consapevolezza, che hanno saputo raccontare con efficacia e potenza la loro emozione sul palco. La cantautrice ha poi tradotto le loro impressioni in un testo. Parole e musica sono stati quindi affidati allo studio di produzione di Pietro Foresti, che insieme a tecnici e ingegneri del suono ha sintetizzato il brano.

L’intero progetto è “made in Monza“. Sì, perché anche i suoni degli alberi sono quelli delle magnolie che si trovano davanti al Binario 7, vera e propria casa e luogo del cuore per gli attori del Veliero. "Il progetto - sottolinea Valeria - vuole dare ai ragazzi un senso di appartenenza e di interazione con l’ambiente che li circonda". Quello di VoicePlant è un format unico in Italia. L’idea di elaborare in ambito musicale i suoni delle piante si sta facendo strada da qualche anno, "ma noi abbiamo voluto andare oltre la pura esperienza sonora, aggiungendo quella umana", racconta Teruzzi, che ha cercato a lungo un progetto sociale a cui dare voce.

L’iniziativa è stata proposta anche agli studenti dell’indirizzo economico sociale del liceo Carlo Porta di Monza, come percorso di alternanza scuola-lavoro. "Se la musica come fruizione commerciale diventa obsoleta e tramonta in una stagione - osserva Valeria Rossi -, usata come strumento di interazione umana porta risultati che restano. Anche i ragazzi del liceo in questo lavoro hanno visto migliorare la percezione di sé, l’autostima e la capacità di relazione".