FABIO LUONGO
Cronaca

La Brianza si blinda: arriva l’esercito. Militari a Monza, Lissone e Seregno

Da ieri negli scali ferroviari e nel centro del capoluogo gli uomini inviati dal ministero dell’Interno

La pattuglia dell’Esercito sarà presente a giorni alterni nell’area della stazione di Lissone

Lissone (Monza e Brianza) – Da ieri alcune tra le stazioni ferroviarie più frequentate della Brianza sono un po’ più sicure. Dal pomeriggio a Lissone e in giornata a Monza sono entrati ufficialmente in servizio i militari dell’operazione “Strade Sicure”, che prevede il presidio da parte di uomini dell’Esercito negli scali ferroviari e, per quel che riguarda il capoluogo, anche nel centro città. L’altro Comune coinvolto sarà Seregno. Obiettivo dichiarato, aumentare il controllo del territorio e garantire maggiore tranquillità a pendolari e abitanti. L’iniziativa era stata annunciata nelle scorse settimane e ora ha preso effettivamente il via. A operare in Brianza saranno in tutto tre pattuglie: una vigilerà sulla zona della stazione Fs di Monza, una si alternerà tra le stazioni di Lissone e di Seregno e un’altra presidierà il centro storico di Monza.

"A Monza torna in strada il contingente dei militari dell’operazione “Strade Sicure” - spiega il sottosegretario al ministero dell’Interno, Nicola Molteni -. Si tratta di un intervento che abbiamo fortemente voluto, insieme al ministro Piantedosi, indispensabile per rafforzare, potenziare e affermare sicurezza e legalità in città".

"Dal lunedì al sabato – chiarisce Molteni – una pattuglia sarà sempre in servizio nell’area della stazione di Monza, mentre un’altra vigilerà, a giorni alterni, le aree delle stazioni di Lissone e di Seregno. Si è cominciato a Lissone. Una terza pattuglia, invece, sarà impiegata in servizi di vigilanza dinamica del centro città". Per Monza si tratta di un ritorno dei militari.

"La presenza fu tolta a seguito di un’errata logica di riduzione del contingente di “Strade Sicure” fatta dai precedenti governi di sinistra - sottolinea Molteni -. Oggi ripariamo a una scelta sbagliata che ha colpevolmente depotenziato uno strumento ulteriore di sicurezza allargata da parte dello Stato". L’iniziativa "va ad assecondare le legittime richieste delle comunità locali" quanto all’incremento dei dispositivi di sicurezza sul territorio, come deterrente contro gli episodi di criminalità, illegalità e le situazioni di degrado. "Rafforzare il presidio del territorio, soprattutto la vigilanza in aree, zone e siti sensibili delle città, come le stazioni ferroviarie e i punti con la maggior aggregazione di persone, aumenta il senso di sicurezza della collettività", conclude il sottosegretario all’Interno. Se per Monza la presenza delle pattuglie dell’Esercito non è una novità, per Lissone è qualcosa di abbastanza inedito. La decisione era stata salutata nei giorni scorsi con favore dalla sindaca lissonese Laura Borella.