ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Esondazioni e nubifragi a Monza, un parco “spugna” nell’area ex Garbagnati per tenere all’asciutto il rione

Saranno realizzate opere ingegneristiche per immagazzinare l’acqua piovana e alleggerire il peso sulla rete fognaria. L’assessore: “L’obiettivo è replicare il progetto anche alla Cascinazza”

L’area ex Garbagnati a San Rocco

L’area ex Garbagnati a San Rocco

Monza – La città lavorerà sempre di più a soluzioni basate sulla natura per cercare di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e ambientali, cercando di aumentare la resilienza della città a questi fenomeni. Il consiglio comunale ha votato all’unanimità a favore della mozione presentata dal consigliere Sergio Visconti di Monza Attiva e solidale, che invita la giunta ad adottare sempre più Nbs (Nature-based solutions), ovvero soluzioni che si basano sulla realizzazione di spazi naturali (boschi, filari di alberi, parchi urbani, spazi verdi di bioritenzione e infiltrazione, pavimentazioni permeabili, tetti verdi) per riuscire a mitigare gli effetti dannosi di eventi climatici oramai sempre più forti e imprevedibili, come nubifragi e periodi di intensa e ininterrotta piovosità alternati a fasi di siccità. Interessante l’accenno dell’assessore all’Urbanistica, Marco Lamperti, al parco allagabile che sarà realizzato nell’area dell’ex Garbagnati a San Rocco (in via d’Ossola), lungo la riva del Lambro, con l’obiettivo di assorbire e quindi contenere le acque del fiume qualora esondasse.

Un intervento che rientra a pieno tra le politiche Nbs, che sarà realizzato in questo caso da un operatore privato come secondo lotto di lavori di un’area che da ex zona industriale è diventata residenziale. Il primo lotto di lavori è già stato completato da quasi due anni, con 6 palazzine residenziali di sei piani, comprendenti 88 appartamenti già abitati. Il secondo lotto, invece, prevede la realizzazione di una piazza pubblica, di una palazzina per spazi commerciali e un’altra di edilizia convenzionata, più il parco allagabile di 24mila metri quadrati su un’area verde già esistente (a conca sulla curvatura del Lambro), ma che necessita di bonifiche e interventi agronomici e ingegneristici per poter essere messo a punto. Il parco allagabile è un invaso progettato per immagazzinare l’acqua in eccesso e rilasciarla lentamente senza intasare il sistema fognario. Viene realizzato con l’uso di specie da fitorisanamento, che oltre alla funzione assorbente, incrementano la rinaturalizzazione dei luoghi e la biodiversità. Altri sono in progetto nel vicino Parco della media Valle del Lambro, popolarmente conosciuto come area della Cascinazza.

“Abbiamo in corso un’interlocuzione con la proprietà per creare un parco agricolo con dei bacini esondabili – chiarisce l’assessore Lamperti –, altro intervento assolutamente strategico per contenere gli effetti di eventuali tracimazioni del Lambro”. D’altra parte il fiume lombardo ha dimostrato, non solo a Monza, di essere frequentemente soggetto a piene. Dal novembre 2023 ad oggi si sono verificati ben tre eventi meteorologici di eccezionale portata in Brianza che hanno messo a dura prova il bacino del fiume (esondato per tre volte al Parco di Monza), per cui di fondamentale importanza sono stati i sistemi anti-esondazione studiati dal Parco della Valle del Lambro: la diga di Pusiano e gli altri due siti di Inverigo e Costa Masnaga. Attualmente l’ente ha in progetto due vasche di laminazione in sequenza sui territori di Besana e di Triuggio, con la consapevolezza che sempre più urgenti sono gli interventi ingegneristici-ambientali sui territori agli argini del fiume.