"Il settore metalmeccanico in Brianza, nel suo complesso, non è compromesso. Ci sono alcune situazioni delicate che derivano ognuna da una sua fattispecie, ma a uno sguardo più ampio l’industria metalmeccanica brianzola è in crescita e ha ottime prospettive per il futuro". Getta acqua sul fuoco il presidente della sede di Monza di Assolombarda Giovanni Caimi, dopo che le recenti notizie di esuberi annunciati in importanti aziende metalmeccaniche avevano fatto pensare a una congiuntura economica difficile per il territorio. Si tratta in particolare di Candy e Peg Perego per gli annunciati esuberi di lavoratori, la Flowserve per la volontà di delocalizzare la produzione in India, la Fimer che rischia la chiusura e la Sanvito&Somaschini che è in vendita, oltre a diverse altre aziende più piccole che sono in crisi, mettendo a rischio in tutto più di 500 posti di lavoro a Monza e Brianza. "Queste sono aziende non nuove a questo stato delle cose – chiarisce Caimi –. Sono situazioni pregresse che si stanno trascinando nel tempo. Ognuna di esse ha la sua storia e specificità. Dietro ci sono la concorrenza cinese, politiche di delocalizzazione ed altre situazioni particolari". "Questo non vuol dire che la Brianza sia in crisi – puntualizza il presidente della sede monzese di Assolombarda –. Il nostro è un territorio che dimostra sempre capacità di adeguarsi e rinnovarsi, stare al passo coi tempi, secondo le esigenze del mercato. Oggi la Brianza va meglio della Lombardia e la Lombardia meglio dell’Italia, dove pure la situazione non è affatto negativa".
"Il dato riferito al primo semestre dell’anno ci dice che siamo il quarto Paese al mondo per export, avendo superato addirittura il Giappone – continua –. Se si è registrato un calo a livello nazionale sul manifatturiero è soprattutto per le difficoltà del settore dell’automotive e del suo indotto. Qui si è in una fase di transizione verso l’elettrico o verso qualcosa di ancora nuovo che richiede i suoi tempi, è un qualcosa di epocale. Tanti altri settori vanno invece bene". Ed in effetti secondo quanto emerge dalla ricerca Monza e Brianza 2050, la provincia brianzola si caratterizza per un’economia bilanciata tra un manifatturiero radicato, vivace e a elevata vocazione internazionale (25,1% il peso sul valore aggiunto provinciale) e un terziario (32,8%) sviluppatosi in complementarietà con l’industria e nell’interazione con i servizi professionali. Anche i dati forniti da Cna Lombardia nel terzo Focus sull’andamento dell’economia regionale - realizzato dal Centro Studi Sintesi - hanno parlato di un processo virtuoso dell’economia di Monza e Brianza nel primo trimestre del 2024, in cui l’occupazione è cresciuta del 2,7% e l’export del 7,4%.