CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La Villa dimenticata, il progetto arenato. L’area ex Buon Pastore è il simbolo del degrado alle porte del centro

Monza, il Comitato di quartiere contro lo stato di totale abbandono dell’area di 18mila metri quadrati: “Gli alberi storici stanno morendo. Il tetto è quasi crollato del tutto, mosaici e dipinti sono andati persi”

B

L'ex Buon Pastore, simbolo del degrado alle porte del centro di Monza

Monza – Arrivati a metà mandato elettorale, i monzesi danno la pagella alla Giunta Pilotto, dalla viabilità e quindi la qualità dell’aria, al verde, alle compensazioni edilizie, alle richieste di non cementificare tutta la città. Fra queste la difesa dell’ultimo angolo di verde del centro di Monza: l’area ex Buon Pastore. Come fa osservare il Comitato a salvaguardia del Buon Pastore nel Libro Bianco dei quartieri, tutta l’area è sottoposta a vincolo della Soprintendenza dal 2004. “Chi possiede un bene vincolato deve proteggerlo e conservarlo al meglio – fanno notare i cittadini –. Perché non è stata protetta dal degrado l’area del Buon Pastore? Perché nessuno viene punito per l’incuria di un bene storico monumentale come Villa Angela e un bene comune come il suo parco?”.

Si tratta di un’area di 18mila metri quadrati su cui pesa un progetto edilizio per l’edificazione di tre grattacieli (di 12, 10 e 9 piani), in pieno centro storico, che stravolgeranno lo skyline del quartiere e l’armonia dell’insediamento storico, architettonico e monumentale dell’area.

Nel 2019 una delibera di Giunta dava avvio alla Valutazione ambientale strategica (Vas) del progetto del privato. “Ad oggi – ricordano i cittadini – dopo 5 anni, nessuna traccia della Vas. Quanto dovremo aspettare ancora?”. I cittadini, supportati da architetti e tecnici, fanno osservare che la scelta edificatoria è in aperta violazione del parametro urbanistico delle altezze, della scheda di ambito della zona (Ambito Territoriale 07) che prevede costruzioni di altezza non superiore alla Villa storica (equivalente a tre piani).

“Secondo l’interpretazione dell’ammnistrazione comunale della normativa urbanistica – spiegano nel Libro Bianco – quest’ultimo lascerebbe la totale libertà discrezionale nella quantificazione delle altezze degli edifici della città. Tra l’altro è la giunta e non il consiglio comunale ad autorizzare le deroghe, rispetto alle previsioni delle schede d’ambito. Consumo di suolo e aumento del traffico sono assicurati – dicono senza mezzi termini i residenti della zona –, come pure l’inquinamento acustico sulle vie Cavallotti, Pellettier, Sempione, in una zona dove sono presenti tre complessi scolastici con studenti che frequentano i corsi diurni e serali. Anche in questo caso non sono mancati progetti culturali, idee innovative, osservazioni, per conservare e rilanciare l’intero bene”.

Da più parti è giunta ripetutamente la proposta di creare una biblioteca che sostituisse quella degli anni ‘50 in via Giuliani, aule studio, un centro di aggregazione per gli studenti delle scuole vicine. Ma non se ne è mai fatto nulla. Nel frattempo diversi alberi del bosco urbano sono stati abbattuti, altri versano in condizioni di sofferenza, alcuni sono ormai morti. Di Villa Angela sono rimaste soltanto le mura, il tetto è quasi completamente crollato. E mosaici e dipinti sono andati persi.