ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Ex Macello, condanna e rischio beffa. Chiesti al Comune altri 1,5 milioni

Monza, la Cassazione chiude il contenzioso con Hi Senses per il blocco del progetto di rinascita dell’area. Ma la società edile vuole un ulteriore indennizzo. L’assessore Moccia: "Porteremo adeguate contestazioni".

Nel 2023 il Comune ha già versato 2,3 milioni di euro alla società Hi Senses L’area dismessa di 44mila metri quadri attende da anni la riqualificazione

Nel 2023 il Comune ha già versato 2,3 milioni di euro alla società Hi Senses L’area dismessa di 44mila metri quadri attende da anni la riqualificazione

Stangata per Monza sull’ex Macello. Il lungo contenzioso legale tra Comune e società Hi Senses, in corso da più di 10 anni – e dovuto al blocco del project financing per la riqualificazione dell’area, approvato dalla giunta Mariani e poi fermato dalla giunta Scanagatti nel 2012 –, è arrivato al terzo grado di giudizio. E non sono buone notizie per l’amministrazione. La Cassazione ha confermato le sentenze del tribunale di Monza e della Corte d’Appello di Milano che hanno condannato il Comune al risarcimento dei danni alla società edilizia per la mancata esecuzione del progetto che avrebbe dovuto riqualificare integralmente l’area. Si tratta dei 2,3 milioni già versati dall’amministrazione nel 2017 dopo la sentenza della Corte d’Appello, a cui ora dovranno aggiungersi 12mila euro per le spese legali. Per di più, Hi Senses ha chiesto un indennizzo ulteriore di 1,5 milioni, sempre a compensazione delle perdite che la società edile ritiene di aver subito a causa del fallimento del project financing. "Il Comune porterà adeguate contestazioni a questa richiesta – afferma l’assessore alla Legalità, Ambrogio Moccia –. Abbiamo motivi per contestare". E alla domanda del perché sia stata possibile un’ulteriore richiesta di indennizzo: "La sentenza lascia dei margini per contestare l’importo economico stabilito, per cui è possibile presentare ricorsi da porre al vaglio della corte – chiarisce l’assessore –. A questo punto ci sarà la riassunzione del giudizio, i cui tempi però ancora non si possono quantificare. In ogni caso la sentenza della Cassazione non è stata per noi una vera e propria sconfitta. Lo è stata a metà. Ha comunque posto degli argini rispetto a quelle che erano le richieste della controparte". Ora, mentre il Comune spera di non dover provvedere, tra qualche tempo, a un ulteriore esborso, resta la questione aperta su cosa fare di questa enorme area dismessa da 44mila metri quadri che finalmente può tornare a essere destinataria di interventi di riqualificazione. Tutto era bloccato dal 2014 per via della causa legale in corso, la cui sentenza definitiva, seppur sfavorevole, permette al Comune di riappropriarsi di tutto il comparto. L’amministrazione di Marco Mariani voleva farne una cittadella abitata perlopiù da spazi commerciali, prima che la giunta Scanagatti nel 2012 bloccasse il progetto.

Nel 2023, infine, è saltata la candidatura di Monza al bando Inail (per un progetto di fattibilità tecnico economica non presentato in tempo nel 2022) con cui si prevedeva di farne un polo scolastico, comprensivo della nuova elementare Collodi e della nuova media Bellani (ora in ricostruzione dove già si trova). Sul destino dell’area adesso la giunta potrà pensare a nuove soluzioni.