BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Ex oratorio, asta deserta a Concorezzo. L’opposizione dice no alla vendita: "Danno economico e patrimoniale"

Facciuto: il valore è sceso da 4 a 1,4 milioni. Il sindaco Capitanio tira dritto sulla strada dell’alienazione

Facciuto: il valore è sceso da 4 a 1,4 milioni. Il sindaco Capitanio tira dritto sulla strada dell’alienazione

Facciuto: il valore è sceso da 4 a 1,4 milioni. Il sindaco Capitanio tira dritto sulla strada dell’alienazione

L’asta per la vendita dell’ex oratorio femminile a Concorezzo va deserta e l’opposizione attacca: "La Giunta cambi idea e stili un rapporto e lo renda pubblico sui costi dell’operazione – dice Francesco Facciuto de La Rondine (in foto) –. Siamo di fronte a una grave perdita patrimoniale ed economica".

L’incanto partiva "da 1,4 milioni, nel 2011 la stima del valore dell’immobile era quasi il triplo, 4 milioni, ora, se proseguono sulla stessa strada, saranno costretti a un ribasso del 20%". Con lui, gli altri tre gruppi in minoranza: Vivi Concorezzo, Concorezzo democratica-Pd e Iniziativa civica. A novembre l’amministrazione Capitanio aveva annunciato il restyling del Giardino delle vergini, (escluso con un pezzo del cortile dall’incanto, in pratica metà dell’area), obiettivo, "intervenire in un punto strategico per la città che versa in condizioni precarie, rinnovandolo per portarla allo stesso livello del primo tratto di via Libertà". L’operazione prevede il recupero all’interno del perimetro oratoriano e la destinazione sociale della parte pubblica. Un piano che si inserisce "nel quadro delle alienazioni dei due edifici ad angolo di proprietà municipale con una vocazione residenziale, come previsto dal Piano di governo del territorio". Ed è nel disinteresse dei costruttori che per l’opposizione si annidano i problemi. "Quattordici anni fa – ricorda Facciuto – il Comune ha acquistato l’ex oratorio per 3,7 milioni dalla parrocchia e lo stabile è in stato di completo abbandono da allora e ha ceduto in permuta Villa Teruzzi (stimata sempre 4 milioni). Oggi l’amministrazione manda all’asta lo stesso oratorio per poco più di un terzo del valore. Fino al 2024 il Comune ha continuato a utilizzare Villa Teruzzi per la casa di riposo versando 400mila euro d’affitto per l’immobile di sua proprietà. Cifra che arriverebbe in totale a 580mila nel 2027, esclusi manutenzione e adeguamento sempre a carico del municipio". Nei conti che non tornano al centrosinistra, anche il "ribasso d’asta di un quinto da applicare se la decisione di vendere l’ex oratorio venisse confermata". Da qui, una mozione con tre richieste: "Un rendiconto chiaro dei soldi spesi, la sospensione della vendita e la conferma della vocazione sociale del complesso". Il sindaco Mauro Capitanio tira dritto: "Avanti per la nostra strada: alieniamo e riqualifichiamo".