
Ex Palazzo del Mobile: ci risiamo. Tagliata la recinzione, nuovi abusi
Ex Palazzo del Mobile, ci risiamo. Come avviene ciclicamente da innumerevoli anni, tornano a farsi sentire i residenti nel quartiere di San Giorgio di Desio, e in particolare quelli che vivono nei popolosi condomini che si affacciano su piazza Giotto e hanno quindi camera con vista sul famigerato “Palazzone”. Nelle ultime settimane, la recinzione che dovrebbe impedire l’accesso all’ecomostro fatiscente e pericoloso è stata nuovamente danneggiata. Con sconosciuti che si sono infilati nella maxi struttura e, tra le altre cose, hanno realizzato grosse scritte, tra cui “Free Gaza”. Una situazione che non è passata inosservata a chi vive nei dintorni.
"Sono apparse nuove scritte sull’ex Centro Stile - racconta una cittadina, sfogandosi sui social network -. Ora mi chiedo per la millesima volta dov’è la tanto decantata sicurezza del quartiere, entrano e fanno ciò che vogliono, le recinzioni sono continuamente, nuovamente manomesse, dall’esterno si notano nuovi pezzi di lamiere cadute per il forte vento degli ultimi giorni e rami spezzati pericolanti". Proprio questo è uno degli aspetti più delicati perché negli ultimi anni sono stati numerosi i crolli di mattonelle, lastre, pezzi di muratura. Acuendo la situazione di estremo pericolo per chi si introduce illecitamente, nonostante le ordinanze del Comune, all’interno dell’area. "Cosa si aspetta a richiedere un intervento di messa in sicurezza dell’area? - si domandano i cittadini -. Di disgrazie lì ne son già successe abbastanza. Basta anche con ‘siamo vicini alla svolta’ non si può andare avanti così, i residenti hanno il diritto di vivere nel decoro ed essere tutelati!". Una richiesta forte, più volte portata avanti anche dal Comitato di quartiere, rilanciata anche dall’ex sindaco Roberto Corti: "Questo è l’ennesimo grido da San Giorgio - dice -. Da due anni la situazione è precipitata, in peggio. C’era un presidio e un controllo, oggi solo abbandono. Speriamo che l’Amministrazione di Desio batta un colpo". In realtà, questa come le precedenti Amministrazioni, non sono mai riuscite a risolvere la questione dell’ecomostro e della sua messa in sicurezza, tra qualche progetto sempre tramontato. Lo scorso anno sul tema si era espresso anche il Codacons, prendendo una posizione forte: "Il Comune lo abbatta". "Lo stato di incuria che affligge il quartiere è molto grave - denunciava il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli - i rischi per l’incolumità sono notevoli ma gli appelli dei cittadini sono rimasti inascoltati.
Il ‘Palazzo dell’arredamento’ è ormai fatiscente e pericoloso per l’incolumità dei cittadini e occorre intervenire subito, abbattendolo". A un anno di distanza nulla è cambiato. Come da quando il Centro Stile ha chiuso i battenti per sempre.