
A Varedo la protesta sui social in vista del presidio dell’1 marzo in via Umberto I
Ora basta. E per rimarcare che sulla questione dell’abbattimento dello stabilimento ex-Snia è ora di mettere la parola fine, i cittadini di Varedo hanno indetto una manifestazione davanti ai cancelli di via Umberto I. Mancano una dozzina di giorni all’appuntamento, ma la protesta contro il degrado è già partita sui social. "Alla luce dei continui fatti di cronaca e relative segnalazioni riguardanti l’ex stabilimento Snia di Varedo – scrive il comitato – come singoli cittadini abbiamo scelto di organizzare questa manifestazione. Siamo lontani dalla politica e da ogni schieramento, abbiamo deciso di scendere in strada sabato 1 marzo dalle 16.30 alle 18, per far giungere sia alla politica sia alle istituzioni il nostro malcontento e il nostro senso di insicurezza".
Un presidio dai toni chiari: "Ora basta: pretendiamo sicurezza. Non possiamo permettere che spacciatori e tossicodipendenti tengano sotto scacco un’intera cittadina. Temiamo per la nostra incolumità e per quella dei nostri cari. Ora basta con scippi, furti nelle auto, nelle attività commerciali e nelle abitazioni, mettiamo la parola fine". È ormai da giorni che i cittadini si stanno muovendo. A partire dalla raccolta firme promossa, portata all’attenzione del Prefetto, (oltre 4300 le firme raccolte), alla richiesta alla Questura di Monza per avere maggiore sicurezza. Sul fronte politico invece l’incontro promosso dal Pd e dalla lista civica SìAmo Varedo dal titolo emblematico “Un incubo chiamato Snia“. Ora una nuova mobilitazione cittadina. Intanto l’amministrazione comunale non è stata con le mani in mano: il sindaco Filippo Vergani si è attivato per far sì che il cancello d’ingresso dell’area Snia, che si affaccia sul centro storico, potesse chiudersi in maniera automatica. Anche perché l’androne di ingresso, fino ad ora, è stato terra di nessuno. La proprietà ha accettato di acquisire anche l’ingresso, motorizzando il cancello all’entrata. Non è l’unico accesso, ma fino ad oggi quel cancello è rimasto aperto giorno e notte, facendo entrare indisturbato chiunque. Inoltre la proprietà si è impegnata a sistemare e rinforzare tutta la recinzione, squarciata da chi entra abusivamente, per rendere più complicato l’accesso.
Veronica Todaro