ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Extra costi, ricetta per risparmiare: "Dimezziamo il deposito di Bettola"

HQMonza: ha 60 posti-treno, mentre i convogli sulla linea saranno in totale 33

La manifestazione lanciata da HQMonza a sostegno del prolungamento della M5

La manifestazione lanciata da HQMonza a sostegno del prolungamento della M5

Trovare i fondi che mancano per realizzare il prolungamento di M5 sino al nord di Monza è possibile. Lo dicono gli esperti dell’associazione HQMonza, portando dalla loro una serie di proposte.

"Le ipotesi di iniziare da un primo lotto o ridurre le stazioni non risolvono i problemi, anzi ne creano di maggiori, per mobilità e ambiente", premettono gli attivisti, che partendo dalla necessità di proseguire con il lotto unico che confermi tutte le 11 fermate di prolungamento (tra cui le 7 monzesi) fanno almeno tre ipotesi che potrebbero essere efficaci per il reperimento degli attuali 589milioni di extracosti previsti.

"Il momento giusto è a maggio-giugno, quando sia lo Stato sia la Regione predispongono gli assestamenti di bilancio – scrivono –. Ci sono sempre stanziamenti programmati o importi del fondo investimenti che, per varie ragioni, non sono stati impiegati. Milioni che “avanzano“ dai quali è possibile prelevare quello che serve a chiudere un progetto che è concretamente pronto per la gara d’appalto". "Un’altra strada, che potrebbe però avere bisogno di più tempo – proseguono – è richiedere fondi strutturali europei oppure coinvolgere altri soggetti, per esempio Ferrovie o Partecipazioni Italia Spa, come avvenuto per altre linee metropolitane. Ci chiediamo perché non ci abbiano pensato prima". Poi una terza possibile via: "Se poi proprio si volesse tagliare qualcosa, escludendo stazioni e tratte, ideale sarebbe intervenire sul deposito treni di Bettola. Il progetto prevede un “gigante“ su 133mila metri quadrati. MM e gli enti coinvolti sanno bene che si tratta di un’infrastruttura sovradimensionata per le necessità dell’intera linea M5 una volta completata sino a Monza Nord".

"Per chiarezza – continuano nella nota scritta – il deposito messo in progetto ha 60 posti treno, mentre i convogli che esisteranno sulla linea saranno in totale 33. Ci sono cioè 27 posti treno in più: una esagerazione. Come si deduce esaminando altri progetti di metrò elaborati dalla stessa MM, il deposito-officina di M5 a Bettola potrebbe essere ridotto a 35-38 posti treno, con la metà delle strutture, la metà della superficie occupata e il 60% circa dei costi".

Per gli attivisti la politica non può fare finta che la situazione in essere sia cascata dal cielo all’improvviso.

"Il miliardo e 300 milioni a disposizione è riferito a costi calcolati nel 2018 e dopo 7 anni non basta più, cosa che accade da sempre per le grandi opere che vedono un iter preliminare lungo – precisano ancora –. Niente di imprevedibile, chi finge di non saperlo sembra in realtà voler affossare il progetto. Gli enti coinvolti sanno bene come reperire i fondi mancanti, ma devono avere la volontà politica e amministrativa di farlo".

A.S.