
Una protesta degli ex dipendenti Bames
Vimercate (Monza Brianza), 13 aprile 2025 - Fissato all'inizio di giugno il processo di appello sul fallimento della Bames, la società vimercatese, ex Ibm poi Celestica, fiore all'occhiello della Silicon Valley brianzola e finita invece per chiudere i battenti nel 2013 lasciando a casa 850 lavoratori.
A presentare ricorso la difesa dei sei condannati in primo grado con sentenza del Tribunale di Monza per bancarotta fraudolenta. I giudici monzesi hanno inflitto 8 anni all'anziano patron Vittorio Romano Bartolini, 6 anni al manager omonimo Giuseppe Bartolini, 4 anni e mezzo all'ex presidente di Celestica Italia Luca Bertazzini e al membro del collegio sindacale Riccardo Toscano, 4 anni e 3 anni e 8 mesi ai colleghi Salvatore Giugni e Angelo Interdonato. Concessa una provvisionale di 5 milioni di euro sul risarcimento dei danni alla curatela del fallimento e 5mila euro ciascuno ai 63 ex lavoratori della società.
La Procura di Monza aveva chiesto condanne fino a quasi 10 anni parlando di "dissipazioni e distrazioni dolose". Sotto accusa un contratto di lease back e un finanziamento con cui Bames ha ottenuto circa 87 milioni di euro. Denaro che, in base alle ricostruzioni della Guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Monza, è servito per acquistare partecipazioni in altre società e per finanziare altre aziende del Gruppo. La difesa degli imputati sostiene che l'obiettivo era quello di ricollocare i dipendenti con un piano di reindustrializzazione condiviso con tutte le parti sociali che poi invece è naufragato a causa delle peggiorate condizioni del mercato del lavoro. I giudici monzesi hanno accolto solo parzialmente questa tesi.
"Ci siamo ancora e siamo pronti ad andare avanti anche nel processo di appello", dicono gli ex dipendenti di Sem e Bames. Intanto i figli di Vittorio Romano Bartolini, Selene e Massimo, condannati in primo grado a 4 anni e 8 mesi, in appello hanno ottenuto la prescrizione per bancarotta semplice.