
Romano Bartolini, patron di Sem e Bames
Vimercate (Monza e Brianza), 5 giugno 2015 - Due nuovi indagati di bancarotta fraudolenta per il fallimento della Bames e della controllata Sem, fiori all’occhiello della Silicon Valley che hanno chiuso i battenti lasciando a casa 400 lavoratori.
Il sostituto procuratore monzese Walter Mapelli ha notificato oltreoceano a due ex dirigenti canadesi della società Celestica altrettanti avvisi di garanzia, che si aggiungono agli altri 9 già recapitati più di un anno fa ai presunti amministratori di fatto della Bames Sem, Vittorio Romano Bartolini, 77 anni, di Monza, ai suoi figli, Massimo Vittorio, 39 anni, di Monza e Selene, 37 anni, di Milano, nonchè ai tre manager, Luca Bertazzini, 62 anni, di Monza (figlio di Pier Franco che è stato sindaco monzese negli anni Settanta) in qualità di presidente del consiglio di amministrazione di Bames fino al 2008, seguito nella carica da Giuseppe Bartolini, 55 anni, bresciano (solo omonimo dei familiari indagati) e Alessandro Di Nunzio, 70 anni, di Milano e infine ai tre professionisti membri del collegio sindacale di Bames, Riccardo Toscano, 55 anni, Angelo Sandro Interdonato, 47 anni e Salvatore Giugni, 49 anni, tutti di Milano.
Le indagini sono nate dal fallimento nel 2013 delle due società un tempo leader nei servizi di progettazione, sviluppo, produzione, assistenza e distribuzione di apparecchiature elettroniche. Sono stati i giudici della sezione fallimentare del Tribunale di Monza a interessare la Procura monzese ritenendo la situazione debitoria e finanziaria delle aziende "strutturalmente compromessa".
Inizialmente nel mirino degli uomini della Guardia di Finanza di Monza un contratto di lease back e un finanziamento con cui Bames ha ottenuto circa 80 milioni di euro. Denaro che, in base alle ricostruzioni investigative, è servito per acquistare partecipazioni in altre società e per finanziare aziende del Gruppo: Bartolini Progetti Spa, Gruppo Bartolini Progetti Spa, Pegasus Srl, Borghi Trasporti Spedizioni Spa, Fin Presto Spa, Finema Srl, H3 Srl e Multivendor Service Srl.
Sotto la lente degli inquirenti, ora, la posizione dei due ex dirigenti canadesi di Celestica con l’ipotesi di accusa che la scissione tra Bames e Sem (società poi nuovamente in seguito riunite) possa essere stata decisa per fare acquisire un illecito vantaggio ai partner oltreoceano.
Nel mirino della Procura e dei finanzieri, poi, anche il patrimonio delle società stipato nel magazzino che le indagini stanno verificando se sia stato in parte svuotato dei prodotti migliori prima dell’uscita di scena di Celestica e pure un immobile dei Bartolini che potrebbe essere stato acquistato con il patrimonio sottratto a Bames.