
Elisabetta Brugnoni e Giuseppe Nicosia, curatori fallimentari
Monza, 22 settembre 2015 - Sfiora i 4 milioni di euro lo stato passivo del fallito Calcio Monza.
Oggi si è tenuta l'udienza per l'adunanza dei creditori per il fallimento dell'Associazione Calcio Monza Brianza 1912.
Davanti al giudice delegato del Tribunale di Monza Giovanni Battista Nardecchia si sono ritrovati i curatori fallimentari Elisabetta Brugnoni e Giuseppe Nicosia e una mezza dozzina di avvocati o professionisti a rappresentare i 140 creditori che finora si sono insinuati nel fallimento.
Intanto i curatori fallimentari Elisabetta Brugnoni e Giuseppe Nicosia presenteranno un esposto alla Procura di Monza perché in questi mesi hanno chiesto invano alla società di software svizzera che è in possesso dei dati contabili del fallito club di fare loro avere un back up dei file.
Nel luglio scorso, dopo ben 7 aste giudiziarie indette dal Tribunale di Monza e andate deserte, allo storico club biancorosso è andata in porto, anche se ad un prezzo stracciato, l'operazione di salvataggio quantomeno del marchio del fallito Calcio Monza.
Nicola Colombo, imprenditore della Cogefin di Bellusco (e figlio di Felice, presidente del Milan dal 1977 al 1980 e sponsor del Monza a cavallo tra gli anni ’80 e ’90) si è aggiudicato per 50 mila euro il marchio e il compendio mobiliare della fallita Associazione Calcio Monza Brianza 1912 (che ora si chiama SSD Monza 1912 - Società Sportiva Dilettantistica) che comprende coppe, trofei, targhe e divise sportive, ma anche macchinari, attrezzature sportive e d'ufficio, mobili e arredi.