
Emanuela Maccarani
Altro giorno importante, oggi, per la vicenda legata a Emanuela Maccarani e all’Accademia della Ritmica di Desio. Anche se non sono attese particolari sorprese. Nel consiglio federale si parlerà di budget e di contratti e ci dovrebbe essere la ratifica di quanto già deciso e annunciato recentemente: per la pluridecorata Maccarani l’incarico dimezzato di allenatrice e non più direttrice tecnica della squadra nazionale. Restano però gli interrogativi e le incertezze legati ai procedimenti a suo carico (insieme all’assistente Olga Tishina) alla Procura di Monza e alla Procura Federale. Su questo secondo fronte lunedì pomeriggio è arrivato il deferimento ufficiale, dopo l’avviso del 4 gennaio. Ora il tribunale dovrà fissare l’udienza che non potrà essere prima di venti giorni, con Maccarani che rischia dall’ammenda fino alla sospensione per un massimo di due anni o addirittura la radiazione.
Le prossime tappe
In questo clima di incertezza, il lavoro delle ginnaste all’Accademia desiana prosegue, con due appuntamenti importanti fissati: domenica alle 15 saranno protagoniste di un allenamento a porte aperte al PalaDesio, il primo da quando è scoppiato il putiferio mediatico. "Sarà un piacere poterle finalmente riammirare", dice il sindaco Simone Gargiulo. Un modo anche per tornare a raccogliere applausi e calore per quanto sanno fare in pedana, cercando di allontanare disagi e polemiche. La Federazione, poi, ha fissato per sabato 11 febbraio un “controllo tecnico“, dalle 14 alle 17. Con una commissione tecnica federale che monitorerà il lavoro che stanno svolgendo le squadre senior e junior. Nella convocazione figura anche Emanuela Maccarani. La stessa Federazione in una delle sue ultime riunioni ha deciso di adottare il Codice di condotta per i tecnici emanato della Federazione internazionale di ginnastica rendendone obbligatoria l’applicazione consapevole dei tecnici all’atto del loro tesseramento.
Le regole
Il Codice si sviluppa su 13 punti, molti dei quali danno grande importanza ai temi psicologici e alla tutela di salute e benessere. Il punto numero 3, ad esempio, impone di "porre la massima attenzione affinché il processo di allenamento continui a rispettare e considerare le specifiche capacità fisiologiche e le caratteristiche psicologiche di ciascun atleta e che la salute fisica e mentale, attuale e a lungo termine, la sicurezza ed il benessere di ogni atleta, rimangano la priorità su qualsiasi obiettivo o risultato". Il numero 7 recita di "astenersi da qualsiasi commento o comportamento inappropriato, insensibile, offensivo o critico per quanto riguarda l’aspetto fisico, la forma del corpo o il peso dell’atleta". Mentre il 13 chiede di "segnalare qualsiasi condotta, o sospetto di condotta, di cui si venga a conoscenza che potrebbe costituire molestie, violenze o abusi, inclusi quelli fisici, sessuali e psicologici, sui giovani atleti".