Monza – “Ogni volta che vanno alla televisione… sempre più... pullover scollati, le gonne corte, per farsi vedere...”. Il presidente della Federazione ginnastica italiana Gherardo Tecchi parla al telefono delle ex atlete che hanno denunciato abusi psicologici da parte della direttrice tecnica dell’Accademia internazionale di Desio delle Farfalle, Emanuela Maccarani, e della sua assistente, Olga Tischina. Intercettazioni contenute negli atti di indagine della Procura di Monza, dove emergerebbero presunte connivenze tra allenatrice, Procura sportiva e vertici di Federazione ginnastica italiana.
“Devi partire sempre che lei è più in alto di me addirittura, è nel consiglio della presidenza della giunta Coni”, dice anche Tecchi, che non può sottrarsi dal parere del presidente del Coni Giovanni Malagò “perché, eh, quello che faccio io se lui me lo smentisce è un bel casino eh”.
La ex atleta Anna Basta si è opposta alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta per maltrattamenti presentata dalla Procura di Monza chiedendo un supplemento di indagine per essere sentita insieme alla psicologa che la segue. L’udienza di discussione si è tenuta ieri davanti alla gup del Tribunale di Monza Angela Colella. “Contiamo sulla decisione della giudice – ha detto l’avvocato di Basta, Giovanni Battista Frisoli –. Speriamo anche che la Procura generale del Coni avochi a sé la revisione del procedimento sportivo”.
Presente a Monza Emanuela Maccarani. “Abbiamo esposto le nostre ragioni – ha dichiarato – Io ora vado in palestra come sempre, abbiamo da preparare un bell’evento di festeggiamenti per le medaglie delle Farfalle che si terrà domenica al teatro Regio di Padova”. “Non è stato colto che quello di queste atlete, che hanno appena ricevuto un’altra medaglia, è uno sport di un certo livello e diverso da altri, dove gli allenamenti sono duri e importanti ma senza tratti di maltrattamenti”, ha aggiunto la sua legale, Danila Di Domenico.
Anna Basta insieme a Nina Corradini hanno anche chiesto la revisione del processo sportivo che si è concluso con l’ammonizione della Maccarani. La giudice monzese ha 90 giorni per decidere e la sua decisione non riguarderà soltanto Basta e Corradini, ma anche due atlete minorenni all’epoca dei fatti i cui nomi sono emersi nel corso delle indagini. Per una di loro, secondo la Procura, “le pressioni e i comportamenti vessatori di Maccarani, peraltro non legati al problema del peso, ma alla difficoltà dell’atleta a riprendersi a seguito di un grave infortunio, hanno conseguito effetti devastanti sul suo equilibrio psichico, anche per l’assenza di un’indispensabile figura professionale di supporto psicologico che forse avrebbe potuto aiutare concretamente la giovane a superare un momento critico e, se davvero indipendente, a far comprendere all’allenatrice la condizione critica e le modalità di relazione, in assenza evidente di qualsiasi capacità di empatia dell’indagata”.