Arcore (Monza) – È il nono morto brianzolo sul lavoro dall’inizio dell’anno, ma in realtà in queste statistiche non dovrebbe neppure esserci, perché in Brianza ci abitava soltanto mentre la morte l’ha trovata in un cantiere edile di un’altra regione, a Torino. Ma le statistiche a Fatmir Isufi, 51 anni, non interessano. E neppure alla sua famiglia. Quello che conta, purtroppo, è soltanto che lunedì è stato travolto dal braccio cingolato di una gru e che forse il suo ultimo gesto, prima di morire, è stato quello di salvare un’altra vita, quella del figlio che lavorava accanto a lui.
E che avrebbe spinto via prima che il braccio della gru cingolata lo travolgesse. Residente ad Arcore, di origini albanesi, Fatmir Isufi è morto nel tardo pomeriggio di lunedì a Torino. In un cantiere all’interno del centro ricerche della Società Metropolitana Acque Torino, in corso Unità d’Italia.
Secondo le prime ricostruzioni, la gru cingolata si sarebbe ribaltata precipitando in una fossa profonda, dove Isufi stava eseguendo lavori di preconsolidamento per una vasca di rilancio del centro ricerche SMAT. L’operaio lavorava da quasi 30 anni per l’impresa bresciana Palingeo, specializzata nel settore geotecnico e attiva nelle fondazioni speciali per costruzioni civili e infrastrutture. Il figlio, in stato di choc, è stato trasportato all’ospedale Molinette. Per Fatmir, invece, non c’è stato nulla da fare.
Ad Arcore, il sindaco Maurizio Bono è sconvolto: “Non lo conoscevo, ma sono molto rattristato da quanto successo. Quello delle morti sul lavoro è il vero dramma di questo Paese, in attesa che l’inchiesta possa fare chiarezza su quanto accaduto e individui le eventuali responsabilità. Domattina (oggi per chi legge, ndr), la prima cosa che farò sarà quella di interpellare il nostro Ufficio anagrafe per sapere qualcosa di più su quest’uomo e la sua famiglia”.
Poi un pensiero: “Se la famiglia decidesse di celebrare ad Arcore i funerali, certamente parteciperemo come Amministrazione comunale. Intendiamo essere vicini in questo difficile momento alla sua famiglia a cui porgiamo le nostre condoglianze”.
Il cantiere di Torino è stato posto sotto sequestro. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e i tecnici dell’Asl, che hanno avviato gli accertamenti per stabilire le dinamiche e le responsabilità.
Sull’accaduto è intervenuto anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “È un tragico episodio, è sempre un tragico bilancio - ha dichiarato durante una diretta radio - e questo non può far altro che obbligare le istituzioni ad alzare ancora di più la soglia dell’attenzione”. Il sindaco ha aggiunto che “sono in corso le verifiche” ed espresso le sue “personali condoglianze” ai familiari della vittima.