Porte che si aprono, barriere che si abbattono. Dialoghi che si infittiscono, culture che si confrontano. Nuove amicizie che nascono, paure che s’affievoliscono. Desio ancora una volta protagonista ed esempio, nel campo del “gemellaggio“ interreligioso, soprattutto in questo periodo storico così delicato. Nei giorni scorsi la comunità pachistana di Desio, coordinata dall’associazione Minhaj Ul Quran International, ha invitato i ragazzi che stanno partecipando agli incontri di dialogo interreligioso alla rottura quotidiana del digiuno durante il Ramadan.
Tutti insieme, dentro il salone della moschea di via Forlanini, per andarsi incontro. "È stato un momento di forte condivisione, con un grande senso di comunità – sottolineano gli esponenti dell’associazione Desio Città Aperta, promotrice di molte iniziative per l’integrazione e la pace durante tutto l’anno –. È proprio questa la strada che vogliamo percorrere: quella della conoscenza e del rispetto, superando pregiudizi e strumentalizzazioni. Grazie a tutta la comunità musulmana pachistana di Desio e al suo responsabile Ashraf Muhammad Khokhar". Oltre a mangiare insieme, i pachistani hanno spiegato il significato del Ramadan e come vivono questo mese sacro. I ragazzi e le ragazze, una trentina in totale, accompagnati dall’équipe del progetto di dialogo, hanno fatto molte domande, in particolare sul Ramadan, come si svolge di solito una giornata, a che ora si svegliano, quando possono mangiare e bere, quante volte al giorno pregano.
Tra gli altri, c’erano anche giovani pachistani, l’imam e anche il rettore dei Saveriani padre Franco Benigni. Proprio nella sede dei Missionari Saveriani, lo scorso anno, si era svolta una analoga iniziativa. Che questa volta, nel cuore del centro islamico, ha assunto un valore ancora più forte. Il percorso del dialogo interreligioso – una buona pratica che procede e cresce ormai da qualche anno – è organizzato da un’équipe formata da Desio Città aperta, Missionari e laici Saveriani, chiesa Evangelica gospel e associazione Minhaj Ul Quran. Ogni mese si tengono appuntamenti con testimoni di diverse fedi. Il prossimo sarà il 20 aprile dai Saveriani e interverranno i rappresentanti dell’Unione Buddista Italiana. Un modo, indirizzato soprattutto verso le nuove generazioni, per aprire le proprie menti. Per esplorare nuovi orizzonti. Per comprendere la contemporaneità e lavorare, tutti insieme, per la pace e la fratellanza.